Uno dei maggiori gruppi giapponesi delle tecnologie, SoftBank, è pronto a investire in Uber, società californiana di ride hailing (servizio di auto a chiamata tramite app): la trattativa è solo alle fasi iniziali, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, ma la cifra coinvolta potrebbe ammontare ad alcuni miliardi di dollari e incidere significativamente sulle prossime strategie della società. Nulla verrà deciso comunque finché Uber non troverà un nuovo Ceo: l'ex numero uno dell'azienda Travis Kalanick ha lasciato infatti il posto il mese scorso.
Rete globale di investimenti
SoftBank non è un investitore qualunque, e non solo per il suo peso finanziario: il gruppo giapponese ha parecchi investimenti nei concorrenti di Uber. E' azionista di Ola, il più diffuso servizio di ride hailing dell'India, impegnato proprio con Uber in un aggressivo braccio di ferro per conquistare clienti sul mercato indiano. SoftBank è poi investitore di Didi Chuxing, la numero uno del settore in Cina che l'anno scorso, a forza di guerra dei prezzi e ostracismo sul mercato, è riuscita a spingere Uber a venderle le sue attività rinunciando alla presenza cinese. SoftBank ha anche investito circa 2 miliardi di dollari in Grab, società sempre impegnata nel servizio di ride hailing - a Singapore stavolta - che ha da poco chiuso un round di investimenti cui anche Didi ha partecipato.
Proposta per il dopo-Kalanick
Era stato proprio l'ex Ceo Kalanick a volere una strategia di espansione aggressiva che ha portato Uber a spendere svariati miliardi di dollari per lanciare il suo servizio in quasi tutti i paesi del mondo e a proporre spesso tariffe stracciate che hanno reso il business insostenibile: solo in Cina, Uber ha speso 2 miliardi di dollari nel testa a testa con Didi in due anni e perdeva 1 miliardo di dollari al momento dell'accordo con la rivale cinese.
Un mese fa Uber ha fuso le sue attività in Russia e Europa dell'Est con quelle della società di Mosca Yandex, leader in questa macro-regione col suo servizio di ride hailing YandexTaxi, dando vita a una società congiunta. Secondo il Wall Street Journal, SoftBank, in cambio del suo investimento, potrebbe tentare di proporre a Uber un'operazione simile: la fusione delle sue attuali attività asiatiche con Grab e Ola. Resta da vedere se al successore di Kalanick questa proposta apparirà una strategia intelligente o l'ennesima sconfitta su mercati divenuti ormai inaccessibili.