Un momento positivo per Jaguar - Land Rover. Il countdown per l’arrivo di Range Rover Velar è iniziato, Jaguar E-Pace è stata presentata alla stampa e il gruppo inglese raggiunge importanti risultati di vendita: nel mese di giugno sono stati venduti 51.591 veicoli, un rialzo del 3,5% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
Crescita costante
Nel mese di giugno i risultati positivi sono visibili anche nei singoli marchi: Jaguar ha venduto 15.343 auto (+16.4%) con ottime performance di F-Pace e XF, mentre Land Rover, spinta da Discovery e Range Rover, ha consegnato 36.248 veicoli (+8,9%). Numeri importanti arrivano anche dall’Italia, dove nel primo semestre Jaguar - Land Rover ha consegnato 15.926 unità, di cui 12.410 Land Rover e 3.516 Jaguar.
Jaguar, suv di conquista
Jaguar ha ben interpretato la tendenza del mercato con il lancio del primo suv: F-Pace. Dal debutto ne sono state vendute più di 80.000 unità, con un rialzo nell’ultimo anno pari all’83% rispetto al precedente. Un successo in termini di volumi e rapidità che il costruttore vuole rafforzare con E-Pace: il nuovo sport utility compatto. Durante la presentazione alla stampa internazionale Finbar McFall, Global Product Marketing Director, ha dichiarato che il suo compito sarà quello di attrarre nuovi clienti; si prevede che l'80% degli acquirenti della E-Pace saranno al primo acquisto con questo marchio.
Offensiva cinese
Il desiderio della Casa d'oltremanica di diventare sempre più globale è confermato dalle scelte industriali: intanto la produzione di E-Pace e I-Pace nella fabbrica austriaca di Magna Steyr e ora - con l’inaugurazione del primo impianto motoristico a Changshu - anche in Cina. Il sito almeno inizialmente sarà dedicato alla produzione del nuovo motore 4 cilindri benzina 2 litri della famiglia Ingenium. Il progetto nasce dalla partnership con la locale Chery e prevede un investimento congiunto di 1,6 miliardi di dollari. Una scelta studiata da tempo e messa in pratica in seguito all’annuncio dei dati delle vendite del primo semestre che vede un incremento del 26% sul mercato cinese, grazie alla costante crescita economica del Paese e al ridotto costo produttivo. Una accelerazione che potrebbe arrivare anche dall’incertezza della Brexit. E la corsa continua.