Una supersportiva a 4 posti? “Ci stiamo pensando”, ha detto al congresso di Automotive News il presidente di Lamborghini, Stefano Domenicali. Il nuovo modello, quasi un ritorno agli inizi nella produzione della casa di Sant’Agata Bolognese (risalgono alla seconda metà degli anni sessanta la coupé 400 GT 2+2 e l’erede Espada) potrebbe arrivare “fra il 2025 e il 2030”. Non prima di cinque anni potrebbe vedere la luce, inoltre, una moderna interpretazione della leggendaria coupé Miura. Intanto gli sforzi di Lamborghini si concentrano sulla preparazione di un altro modello di svolta per la marca: il suv Urus, la cui commercializzazione dovrebbe cominciare entro la metà del 2018.
7.000 auto...
Il costruttore italiano di supercar controllato dal gruppo Volkswagen tramite Audi è impegnato in un programma di espansione senza precedenti. L’obiettivo è passare dalle 3.457 auto vendute lo scorso anno a 7.000 nel 2019. Un raddoppio che avvicinerebbe i volumi della marca del Toro a quelli del Cavallino di Maranello (nel 2016 l’eterna rivale Ferrari ha venduto 8.014 vetture). Per centrare l’obiettivo sarà fondamentale il contributo di Urus, che Domenicali prevede di vendere in 4.000 unità l’anno.
e 600 posti in più
Per Urus e per un eventuale altro modello che potrebbe ampliare ulteriormente la gamma composta attualmente solo dall’Aventador e dall’Huracán, a Sant’Agata si sta raddoppiando la superficie della fabbrica, da 80 a 160.000 metri quadri. La nuova ala ospiterà una linea di assemblaggio, un reparto di verniciatura e un centro logistico. L’espansione dovrebbe portare anche alla creazione di 600 nuovi posti di lavoro in quattro anni, in aggiunta agli attuali 1.400.
Ammesso e non concesso che Lamborghini realizzi davvero una quattro posti, è presto per ipotizzarne le caratteristiche. Si può tuttavia immaginare un’architettura con motore anteriore e trazione integrale e una configurazione 2+2. Più difficile invece pensare che, oltre ai posti, possano diventare quattro anche le porte. Quanto alla Miura, un riferimento potrebbe darlo la concept presentata alcuni anni fa, quando il capo del design del gruppo Volkswagen era l’italiano Walter de’ Silva.