Dopo quasi due anni di tira e molla con la Commissione europea, Volkswagen ha fatto una prima offerta ai clienti del vecchio continente che posseggono vetture con motore diesel coinvolte nello scandalo delle emissioni: l’estensione gratuita di due anni della garanzia. La Casa tedesca rimane ferma, invece, nel diniego di qualsiasi compensazione monetaria, a differenza di quanto concesso ai clienti americani che possono ottenere risarcimenti fino a 10mila dollari per auto.
Rabbia di Bruxelles
L’offerta di allungare la garanzia “per le componenti che potrebbero subire danni a causa dell’aggiornamento del software di controllo delle vetture” arriva dopo mesi di trattative durante le quali Bruxelles non ha nascosto il proprio disappunto per il differente trattamento che il gruppo tedesco ha riservato ai clienti europei rispetto a quelli americani. Facilitato in questo dal fatto che i costruttori rispondono dei valori dichiarati solo nel singolo Paese in cui viene omologato un modello, sebbene gli stessi dati valgano per tutta Europa. Ciò riduce fortemente le possibilità dei consumatori di farsi risarcire per i danni patiti.
Aperture e critiche
La commissaria Ue per gli affari dei consumatori, Vera Jurova, ha giudicato la disponibilità di Volkswagen a estendere la garanzia come “un passo nella giusta direzione”, mentre i rappresentanti dei consumatori hanno espresso dure critiche. “ Più che altro sembra un espediente per tentare di evitare di pagare”, ha commentato Johannes Kleis, portavoce dell’associazione Beuc. “Così Volkswagen conferma la sua mancanza di sensibilità al fatto che milioni di clienti europei sono stati ingannati e quindi meritano una compensazione”.
25 miliardi di multe
Il gruppo tedesco deve affrontare migliaia di cause da parte di clienti e investitori, da quando ha ammesso nel settembre 2015 di aver barato nei test sulle emissioni dei propri motori diesel. Sinora ha dovuto sborsare già 25miliardi di euro per multe e risarcimenti, in gran parte negli Usa dove lo scandalo è stato scoperto. Su 11 milioni di vetture coinvolte, la maggior parte è stata immatricolata in Europa.