Ultimo aggiornamento  02 giugno 2023 19:47

Autovelox non è sicurezza stradale.

Alessandro Marchetti Tricamo ·

L’estate è arrivata. Mettiamo mano al portafoglio. Per le meritate vacanze. Per l’immancabile multa presa all’autovelox di turno. Sia chiaro sin da subito: i limiti di velocità devono essere rispettati. I comportamenti folli in strada vanno perseguiti con la massima forza. È una questione di rispetto delle regole, per la quale mi sono sempre battuto personalmente. C’è però una deriva che deve essere fermata. E che coinvolge tutti i Comuni. Grandi e piccoli. Non si può pensare di utilizzare gli autovelox per fare cassa. Non si possono istituire limiti di velocità così bassi, per rendere più facili comportamenti scorretti e ammende.

Bancomat viaggianti 

Bisogna rispettare automobilisti e motociclisti ridotti ormai a bancomat viaggianti. Bisogna avere rispetto soprattutto per un fenomeno, quello dell’(in)sicurezza stradale, che ogni anno in Italia lascia inerti sull’asfalto quasi 3.500 persone con più di 246.000 feriti. Numeri di una guerra persa ogni giorno. Scegliere di posizionare un autovelox, come accade oggi in molti casi, in una determinata posizione, solo perché è più facile colpire in flagranza chi viaggia a velocità “pazze” di 32 km/h o di 52 km/h, è una mancanza di rispetto per tutti quelli che in strada perdono la vita. Non reinvestire i proventi delle multe comminate per eccesso di velocità (almeno quelle …) nella sicurezza stradale è chiudere la porta alla vita.

Al centro

Abbiamo bisogno di ben altro: una visione strategica del nostro Paese che metta al centro l’infrastruttura viaria per aumentare la sicurezza di tutti i suoi utenti. Ciclisti compresi. La pavimentazione sulle strade, di qualunque tipo, autostrade escluse, è in condizioni vergognose. In Spagna, e non parlo di Germania o un Paese del nord Europa, non ci sono buche e avvallamenti di sorta. Cura e manutenzione sono all’ordine del giorno. Così come le pavimentazioni drenanti (e di pioggia da quelle parti se ne vede ben poca). Ci sono strade in Italia, la Pontina a sud di Roma ad esempio, che non si riescono a mettere in sicurezza da decenni. Cosa si aspetta? Eppure i costi e gli oneri sociali legati all’incidentalità sono enormi e a lungo termine, superiori a qualsiasi intervento infrastrutturale. Eppure …

I limiti vanno rispettati 

Lo ripeto ancora una volta: i limiti devono essere rispettati. Con o senza autovelox. Ma per una volta questa estate mi piacerebbe leggere di investimenti (anche in formazione e cultura della sicurezza) più che di repressione fine a se stessa. Un Paese serio – e il nostro in larga parte lo è ancora - si riconosce da questo e non da politiche atte a far cassa per finanziare feste di partito o vantaggi e privilegi di pochi. Lo dobbiamo a chi su quelle stesse strade continua a perdere la vita. È un nostro dovere

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In folle
il blog di Alessandro Marchetti Tricamo
Direttore de l'Automobile

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