#Rispettiamoci: uno slogan eloquente per una pedalata all'insegna della buona convivenza e della massima sicurezza per tutti coloro che condividono la stessa strada, in auto, a piedi, in bici o in moto. L'appuntamento è per domenica 11 giugno, quando un nutrito gruppo di partecipanti partirà, da Roma e da Firenze, per raggiungere Orvieto in sella a una bicicletta. A patrocinare l'evento è l'Automobile Club d'Italia, 25 delle sue sedi provinciali, dalla Sicilia al nord d'Italia, l'Autodromo dell'Umbria e il centro di Guida sicura ACI Vallelunga che, in particolare, scorterà i ciclisti con le sue auto e i suoi istruttori fino a destinazione.
Cortesia e buon senso
L'iniziativa non intende essere una protesta "contro", ci dice Ruggero Campi, presidente dell'Automobile Club di Perugia e di ACI Vallelunga, "e non vuole sollevare clamori. Ma l'esigenza di abbattere traffico e inquinamento impone nuovi modelli di mobilità. Modelli che, in quanto ACI, intendiamo promuovere e il cui presupposto fondamentale è la sicurezza garantita a tutti, a prescindere dal modo scelto per muoversi". "Con questa manifestazione", aggiunge Campi, che parteciperà al corteo in sella alla sua Pinarello, "vorremmo diffondere la consapevolezza che il rispetto reciproco sulla strada è un arricchimento culturale, un esercizio di civiltà, di buona convivenza, cortesia e buon senso che fa bene a tutti. Perché il diritto alla mobilità non è una questione di forza e non dipende dalle dimensioni del mezzo con cui ci si sposta: un automobilista in alcuni casi è anche un ciclista e viceversa".
I ciclisti chiedono rispetto
"Sarà una giornata per divertirsi", ci spiega Gianluca Santilli, presidente di Granfondo Campagnolo di Roma, organizzazione per ciclisti non professionisti, uno dei principali promotori insieme a Mugello Toscana Bike, altra associazione del settore. "Ma, oltre allo svago, lo spirito di questo incontro è richiamare tutti alla prudenza e, soprattutto, per sollecitare le istituzioni a varare al più presto misure adeguate a salvaguardare gli utenti più deboli". Come per esempio, il disegno di legge "Salvaciclisti", da mesi fermo in Parlamento, che stabilisce l'obbligo per gli autoveicoli di tenersi ad almeno un metro e mezzo di distanza laterale in caso di sorpasso di una bicicletta. "Mi preme sottolineare, però", conclude Santilli, "che anche gli utenti deboli, in quanto tali, sono tenuti a usare la massima attenzione e a capire che le regole sulla strada valgono per tutti".