Ultimo aggiornamento  06 giugno 2023 00:19

California chiama Cina.

Patrizia Licata ·

Jerry Brown non ci sta. Ora che il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato il ritiro dagli accordi di Parigi, il governatore della California - lo Stato Usa più impegnato nelle politiche verdi - vuole tenere alto l'onore della bandiera a stelle e strisce in tema di lotta al cambiamento climatico. Lo farà proponendosi come modello di sostenibilità nei trasporti nel Paese che è il primo mercato mondiale dell'auto, la Cina.

Pechino insidia Washington

Il governatore Brown ha lasciato la sua capitale, Sacramento, per recarsi a Pechino - la sua seconda visita nel Paese asiatico dopo quella del 2013 - con la specifica missione di presentarsi alle autorità cinesi come la controparte ideale per discutere di soluzioni per trasporti a zero impatto ambientale. "Alla Casa Bianca ha vinto chi nega il cambiamento climatico", ha detto il democratico Brown. "In Cina cercherò di siglare accordi che facciano da contrappeso alle miopi politiche dei repubblicani".

La Cina, già all'avanguardia delle strategie per la mobilità elettrica, ha voglia di crescere ancora per "riempire il vuoto di potere che si è creato a Washington", osserva Yunshi Wang, direttore del China Center for Energy and Transportation (centro di ricerche associato con l'Università della California Davis). "E' una grande opportunità per prendere il posto degli Stati Uniti come leader mondiale nei trasporti green e in altri settori".

Nuove regole

Pechino sta valutando una misura, che potrebbe entrare in vigore già nel 2018, in base alla quale i costruttori d'auto dovranno vendere in Cina obbligatoriamente 2.500 veicoli elettrici per ogni 100.000 auto o camion. I costruttori potranno comprare "crediti" dai concorrenti e dovranno rispettare un limite sulle vendite di auto a benzina o diesel. Sono tutte misure che in California esistono già e che la Cina potrebbe imitare. Pechino sta valutando inoltre un sistema di scambio delle emissioni per tenere sotto controllo la produzione di CO2 anche in settori diversi dai trasporti: pure questo sistema sarebbe sviluppato con l'aiuto degli esperti provenienti dalla California.

L'auto spera

L'asse Sacramento-Pechino potrebbe piacere alle case automobilistiche. Un boom sul mercato cinese delle auto elettriche garantisce ai costruttori numeri difficili da raggiungere altrove. Volkswagen ha annunciato che punta a vendere 1,5 milioni di auto a zero emissioni in Cina entro il 2025, mentre General Motors ne vorrebbe piazzare 150.000 entro lo stesso anno. Secondo Wang sono entrambi obiettivi possibili: nel 2025, fra il 10 e il 20% delle vendite di veicoli in Cina potrebbe essere rappresentato da elettriche a batteria o ibride plug-in. Nel 2016 i cinesi hanno comprato 507.000 auto elettriche, tre volte più di quante ne sono state acquistate negli Stati Uniti.

Guardia alta

Brown è più diffidente verso la "vocazione green" delle case automobilistiche. Promette battaglia per evitare che Trump tocchi la legge che consente alla California di avere regole più severe sulla qualità dell'aria rispetto agli standard del resto degli Usa e ai costruttori ricorda: "Non ci faremo portare indietro ai tempi in cui si faceva la guerra alla marmitta catalitica. Il lupo perde il pelo ma non il vizio".

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