Elon Musk non ci sta. Va bene far parte del gruppo di consiglieri che affianca il presidente Trump, magari cercando di smussare alcuni angoli delle decisioni della Casa Bianca in materia di cambiamenti climatici e di attenzione verso le fonti di energia rinnovabili e la tecnologia, ma se gli Usa si ritireranno dagli accordi internazionali sul clima, il Ceo di Tesla ha detto chiaro e tondo che lui a Washington non ci metterà più piede. Se non per curare i suoi affari, ovviamente.
Tutto in un tweet
Come fa spesso, Musk ha affidato a Twitter i suoi pensieri ed ha messo nero su bianco la sua posizione personale. "Non so che decisione si prenderà su Parigi - ha twittato da Los Angeles - ma ho fatto di tutto per avvertire il Presidente, sia direttamente che attraverso gli altri, che dobbiamo stare ai patti". Un messaggio già cristallino, ribadito quando poco dopo uno dei suoi follower ha posto a Musk la domanda diretta: "E se decide di lasciare che farete?". La risposta è stata chiara: "Non ci sarà altra strada che abbandonare il gruppo dei consiglieri".
Dopo Kalanick
Se effettivamente Musk farà un passo indietro, come sta minacciando, non sarà il primo a prendere le distanze dalla nuova amministrazione di Washington. A precederlo è stato ad esempio Travis Kalanick di Uber che, dopo un dissidio con la Casa Bianca sulla politica verso l'immigrazione giudicata troppo aggressiva - e spinto anche da una reazione popolare decisamente ostile - ha voltato le spalle alla presidenza Trump. Musk sembra intenzionato a seguirne le orme. Non resta che aspettare gli sviluppi futuri.