Anthony Lewandowsky, l'ingegnere al centro della spy story che vede contrapposte - anche in tribunale - Uber e Waymo e che sarebbe stato responsabile del trafugamento di 14.000 file contenenti lo sviluppo di alcune parti della ricerca sulla guida autonoma, è stato licenziato.
Quinto emendamento
A riportare per primo la notizia - poi confermata in una nota dall'azienda di Kalanick - è stato il New York Times. Secondo Uber, la decisione di licenziare Lewandowsky è stata presa dopo che l'ingegnere si sarebbe rifiutato di collaborare col giudice distrettuale di San Francisco, William Alsup, invocando il quinto emendamento, la facoltà di non rispondere se si ritiene di poter essere incriminati davanti a un tribunale federale in seguito alla propria deposizione. Il giudice aveva stabilito un limite di tempo per ascoltare l'ingegnere, ma la deadline è scaduta proprio ieri.
Già sostituito
Lewandowsky era stato accusato da Waymo, la società di Alphabet che sta sviluppando l'auto autonoma per Google e per cui l'ingegnere lavorava, di aver sottratto migliaia di file prima di fondare la sua azienda, Otto, confluita sei mesi dopo in Uber. Solo poche settimane fa il tribunale, pur non condannando la start-up di San Francisco per il presunto furto, ha ordinato alla società di Travis Kalanick di restituire tutti i file al centro della contesa. Lewandowsky era già stato sostituito da Eric Meyhofer nel ruolo di responsabile del gruppo tecnologie avanzate di Uber e messo a lavorare su altri progetti. Meyhofer, si legge nella comunicazione ufficiale della start-up, mantiene la sua posizione.