MILANO - Il comparto del noleggio a lungo termine è in buona salute. A dirlo sono i numeri, termometro di un volume d’affari che in Italia continua a crescere: il fatturato del 2016, secondo l’Aniasa, l’Associazione nazionale di industria autonoleggio e operatori di mobilità, è arrivato a 4,7 miliardi di euro, 500 milioni in più rispetto all’anno precedente. Aggiungendo il contributo legato alla rivendita dell’usato e delle attività di preleasing, l’importo arriva a 6,5 miliardi. Nel complesso la flotta circolante in noleggio a lungo termine nel nostro Paese è di 674.117 a veicoli, circa 89 mila in più rispetto al 2015.
Privati, terreno inesplorato
Considerando solamente le auto, il dato dell’Aniasa si ferma a 520 mila, pari all’1,37% del parco circolante italiano (37,876 milioni). Il 35% delle quali sono individuabili nel segmento C delle medie che vale il 35% del totale delle vetture a noleggio lungo termine. Il fenomeno, come sul mercato globale, anche qui si chiamano crossover e fuoristrada (suv), che contano quasi il 25% delle immatricolazioni. Sono 65 mila le aziende che hanno scelto questa formula, alle quali si aggiungono 2.700 clienti della pubblica amministrazione e 15 mila privati, tipologia quest’ultima, destinata a crescere vista la relativamente bassa offerta da parte delle aziende del settore.
Più benzina e ibride, meno diesel
Rispetto al 2015 l’anno scorso ha visto registrare un’inversione di tendenza per quanto riguarda le alimentazioni: le benzina sono aumentate del 24,7% rispetto al 15% delle diesel. In tendenza positiva anche le ibride che valgono l’1,7% delle immatricolazioni a noleggio a lungo termine 2016 (erano l’1,3% nel 2015). Bene anche gpl (+50,3%) e metano (+33,9%). In difficoltà invece le elettriche: solo 370 clienti, il 34,1% in meno dell’anno precedente.
A Fiat e Panda il primato
Il mercato resta saldamente nelle mani del marchio Fiat che vale il 22% delle immatricolazioni a noleggio (stessa quota del 2015), con la Panda best seller assoluta con quasi 18 mila pezzi (7,8% del totale). Secondo posto a pari merito per Volkswagen e Ford al 7,4% (i tedeschi sono in calo, gli americani salgono). Leadership nell’alto di gamma per Audi (6,8%), seguita da Bmw (6,4%) e Mercedes (5,5%).
Le richieste dell’Aniasa
Le prospettive per il 2017 sono positive anche se non mancano le sollecitazioni richieste da Andrea Cardinali, presidente dell’Aniasa: “Bisognerebbe rendere strutturale il superammortamento, senza cadere nel falso timore della mancanza di risorse economiche per garantirlo. Lo dimostrano i dati dello scorso anno, quando a fronte di una agevolazione fiscale di 48 milioni di euro, le entrate dello Stato ne hanno giovato per 216 milioni di gettito extra”. Per spingere le alimentazioni alternative a basse emissioni, “ci sarebbe poi bisogno di un iperammortamento del 250% in grado di generare circoli virtuosi utili all’ambiente”, continua Cardinali. Senza dimenticare che “rimangono da allineare agli altri Paesi europei, deducibilità dei costi e detraibilità dell’Iva, oltre a modificare il codice della strada, per garantire anche a tassisti e ncc, la possibilità di scegliere veicoli in noleggio a lungo termine”, ha concluso Cardinali.