Espansione cinese in Malesia. Geely, la società già proprietaria di Volvo, ha annunciato di aver raggiunto un accordo con il colosso Dbr-Hycom per l'acquisizione del 49,9% delle azioni del marchio di auto malese Proton. Contemporaneamente la società di Hong Kong ha annunciato che acquisirà il 51% delle azioni della Lotus, oggi nella mani di Proton.
Accordi internazionali
L'accordo annunciato da Geely - di cui non sono stati diffusi i particolari e che si concretizzerà con le firme nel prossimo luglio - rientra nel più ampio quadro di collaborazione in campo economico tra la Cina e la Malesia recentemente siglato. In ogni caso, ha sottolineato Johari Abdul Ghani, vice ministro dell'economia di Kuala Lumpur, Proton rimarrà malese.
Il produttore auto dello stato di Selangor è considerato un pezzo di orgoglio nazionale e simbolo dell'indipendenza della Malesia, raggiunta nel 1963. Sono comunque molti anni che il governo locale sta cercando un partner per sostenere l'industria nazionale, che possiede sul territorio due stabilimenti capaci di una produzione complessiva di 400.000 vetture l'anno ma che stanno lavorando al di sotto delle loro possibilità. Altri marchi internazionali, come Psa e Suzuki avevano manifestato interesse ad acquisire Proton.
Lotus sprint
Quanto a Lotus, i cinesi hanno confermato di voler puntare forte sul marchio sportivo inglese. In una nota il vice presidente finanziario di Geely, Daniel Donghui Li ha detto: "Vogliamo scatenare il potenziale di Lotus e portare questo brand verso un periodo di sviluppo, accelerando e potenziando la corsa all'innovazione". Lotus, celebre anche per le sue soluzioni ad altissima tecnologia, potrà anche aiutare Geely a soddisfare le sempre più pressanti richieste in termini di risparmio di carburante di qui ai prossimi anni.
Tornando a Proton, è probabile che i cinesi condividano alcune delle piattaforme sviluppate in questi ultimi anni per Volvo e si augurano di poter penetrare più profondamente, attraverso il marchio malese, nei principali mercati del Commonwealth, come l'India, l'Australia e, naturalmente, il Regno Unito.