I comuni d'Italia scendono in pista per dare una scossa all'elettrico e spingere il governo ad accelerare il passo sulle infrastrutture e gli incentivi per i veicoli a impatto zero. Per questo, diverse istituzioni locali, con in testa regione Lombardia e comune di Milano, hanno sottoscritto la Carta metropolitana della mobilità elettrica: un patto tra sindaci presentato nel corso di E_mob, la prima conferenza nazionale sul tema, tenutasi a Milano dal 18 al 20 maggio scorso.
La riscossa dei municipi
Oltre alla Regione e al capoluogo della Lombardia, il documento è stato siglato anche dai comuni di Bologna, Firenze, Torino e Varese e da una serie di soggetti che hanno patrocinato l'evento (tra cui Enel, A2A, Hera, Itass assicurazioni, Cobat e l'associazione ambientalista Class onlus). Ma gli organizzatori puntano a raccogliere, nel giro di un anno, l'adesione di almeno un migliaio di amministrazioni locali, a cominciare dai capoluoghi di provincia.
Incentivi sulla carta
La Carta metropolitana si propone una serie di obiettivi che riguardano sia le infrastrutture (accelerare la realizzazione di una rete di ricarica su tutto il territorio e incrementare il numero dei punti di rifornimento domestici e aziendali) che misure politiche per modificare le abitudini di spostamento dei cittadini a favore di una maggiore sostenibilità. Uno dei modelli ritenuti più efficaci è il sistema di road pricing che premia i veicoli a basso impatto con agevolazioni alla sosta e possibilità di accedere nelle Ztl. A Milano, per esempio, dove è in vigore l'area C, da quando solo le auto a batteria possono entrare liberamente e i veicoli merci elettrici possono effettuare consegne anche negli orari vietati, è stato riscontrato un leggero aumento delle vendite di furgoni a zero emissioni.
E-sharing in casa e fuori
Il protocollo siglato dai sindaci propone, inoltre, azioni mirate per spingere ulteriormente sulla sharing mobility a impatto zero (auto, quadricicli, scooter, biciclette a pedalata assistita) anche nella formula "condominiale", pressoché sconosciuta nel nostro paese, che permette di prendere e riconsegnare il veicolo nel punto di ricarica sotto casa.
"La pessima qualità dell'aria che soffoca le nostre città", sottolinea Camillo Piazza, presidente di Class onlus, "oltre a causare enormi danni alla salute, crea un problema economico al paese", per gli alti costi sociali e gli oneri delle procedure d'infrazione aperte dall'Europa nei nostri confronti. "Per risolvere la questione", aggiunge il presidente dell'associazione ambientalista, "occorre ripartire dal basso: busseremo alle porte di ogni municipio d'Italia per proporre il nostro documento. Comuni e Regioni, insieme, possono davvero cambiare le carte in tavola e l'aria nelle città".