L'allarme è stato lanciato da uno studio dell'International council on clean transportation (organizzazione internazionale per lo studio dell'impatto dei trasporti sull'ambiente) e pubblicato sulla rivista Nature: i veicoli diesel dei principali mercati mondiali emettono fino al 50% di ossido di azoto (NOx) in più rispetto a quanto stabilito dalle norme e, solo nel 2015, avrebbero provocato circa 38 mila morti premature, concentrate soprattutto nell'Unione europea, Cina e India.
Non fidiamoci dei test
Stando alla ricerca, è proprio a partire dal 2015, quando sono esplosi i primi casi di dieselgate, che il problema è emerso in tutta la sua drammaticità ed è diventato di dominio pubblico. A parte i software "truccati" usati da alcuni costruttori per superare artificialmente i testi sulle emissioni: "I veicoli a gasolio, leggeri e pesanti", si legge nello studio, "emettono più NOx su strada che durante i test di laboratorio per una serie di ragioni che variano da guasti delle apparecchiature per le prove, a manutenzione inadeguata, manomissioni da parte dei proprietari dei mezzi e difetti delle procedure di certificazione".
Allarme diesel nel mondo
Resta il fatto che le emissioni nocive superano ancora abbondantemente i limiti sempre più rigorosi imposti dalla legge. La ricerca ha analizzato 11 paesi che rappresentano l'80% del mercato dei diesel (dato riferito al 2015): oltre all'Europa, Australia, Brasile, Canada, Cina, India, Giappone, Messico, Russia, Corea del Sud e Stati Uniti. In questi territori, bus, camion e automobili a gasolio, nel mondo reale, hanno emesso 13,1 milioni di tonnellate di ossido di azoto rispetto agli 8,6 milioni dimostrati dai test di laboratorio: 4,6 milioni di tonnellate in più.
Nel 2040, 170 mila morti
L'ossido di azoto, sottolineano i ricercatori, è uno dei principali responsabili dell'aumento dell'ozono e delle polveri sottili dannosissimi per la salute: possono causare disabilità, malattie cardio-circolatorie e polmonari, ictus e ischemie. "Le conseguenze provocate dalle emissioni dei veicoli a gasolio sono impressionanti", sottolinea Susan Anenberg, del gruppo che ha condotto lo studio, "basterebbe rispettare i limiti di certificazione per avere, solo in Europa, il 10% di morti in meno riconducibili a questo tipo di inquinanti". Se, viceversa, non si corre ai ripari, imponendo il rispetto degli standard più rigorosi in materia di gas di scarico, secondo gli scienziati, il problema diventerà sempre più grave: solo per gli effetti dei diesel, nel 2040, si prevedono 174 mila morti premature e 3 milioni di anni di vita persi in tutto il mondo.