General Motors inaugura una nuova strategia industriale che, da una lato intende proteggere gli interessi delle piccole e medie imprese che lavorano la gomma, e dall'altro intende fermare la deforestazione in alcune delle zone più a rischio dell'intero pianeta.
49 milioni di pneumatici
La Casa americana ha annunciato di voler acquistare, a partire dal mese di giugno del 2017, soltanto gomma naturale "sostenibile" per i 49 milioni di pneumatici che realizza ogni anno: questo impegno contribuirà ad evitare un disboscamento repentino della zona equatoriale, habitat naturale delle piante - che peraltro sono spesso soggette a malattie che ne riducono la produttività - e, allo stesso tempo, salvaguarderà le piccole imprese che lavorano nella zona.
Naturale è meglio
La scelta, ideologicamente corretta per la tutela dell’ambiente, ha anche dei riscontri utili in termini economici. Infatti il materiale di cui intende servirsi General Motors ha delle proprietà naturali difficilmente replicabili in modo artificiale. La gomma sintetica non ha la stessa capacità aggregativa della mescola naturale e decade più facilmente nel tempo. “Non si tratta solo di un investimento legato alla tutela della natura – ha dichiarato David Tulauskas, direttore della sostenibilità di Gm - ma parliamo di un vero e proprio affare per tutta la filiera della mobilità”.
Tutti impegnati
Il precario stato economico delle piccole attività che ruotano attorno alla coltivazione naturale dell'albero della gomma preoccupa i colossi dell'automotive. Se la miriade delle imprese che lavora nel settore dovesse fallire, potrebbe creare un danno irreversibile a tutto il sistema. E’ per questo che Gm sta cercando di coinvolgere tutti nomi più importanti come Bridgestone, Continental, Goodyer e Michelin, che stanno contribuendo all’iniziativa. “Non siamo in grado di replicare in laboratorio le stesse proprietà che abbiamo riscontrato in questo materiale ” - ammette Juan Botero, responsabile sviluppo e attrezzature Continental – “Madre natura ha fatto davvero un lavoro fantastico”.