Città sostenibili, auto meno inquinanti, risparmio energetico, riciclo: c'è anche questo nel programma di Emmanuel Macron. Il neo-eletto presidente francese non ci pensa proprio a negare il cambiamento climatico o a sconfessare gli accordi sul clima di Parigi: anzi, il sito del suo movimento EnMarche! annuncia una "transizione ecologica" ricordando come il 2016 sia stato l'anno più caldo di sempre e che il 60% dei francesi respira aria inquinata, concausa di 48.000 morti premature stimate ogni anno.
Premio a chi cambia auto
Che fare? La soluzione prospettata dal nuovo leader è cambiare modello di sviluppo economico e per questo Macron ha promesso 50 miliardi di euro di investimenti pubblici, di cui 15 miliardi da destinare alla transizione energetica ed ecologica, con campi d'azione specifici, tra cui quello dei trasporti. Il giovane presidente ha detto che tasserà il diesel come la benzina nei prossimi cinque anni e incoraggerà il passaggio ad auto nuove e a minor impatto, garantendo un "premio alla cassa" di 1.000 euro a chi rottama la propria vettura acquistata prima del 2001 per comprarne una "più ecologica", nuova o usata.
Incentivi alle elettriche
Macron ha anche confermato il super bonus per l'acquisto di auto elettriche che aveva lanciato quando era ministro dell'Economia, pari a circa 3.700 euro per comprare un veicolo cento per cento a batteria e 2.500 euro per un'ibrida. La rete di infrastrutture per la ricarica sarà ampliata per arrivare a un totale di 7 milioni di colonnine in tutta la Francia. L'obiettivo è eliminare tutti i veicoli più inquinanti entro il 2022.
Diesel: marcia avanti o indietro?
Tutto bene dunque? Qualche critico frena: Macron non è esattamente il portabandiera di Greenpeace o del Wwf. Il presidente non ha fornito mai dettagli concreti sulle sue misure per l'ambiente e la mobilità sostenibile. Per esempio, non ha fatto sapere come saranno erogati i 1.000 euro per rottamare l'auto vecchia e che cosa si intenda per acquisto di un veicolo "più ecologico". Anche sulla penalizzazione del diesel Macron ha traballato, perché l'anno scorso ha attaccato le politiche ambientaliste del sindaco di Parigi Anna Hidalgo, decisa a eliminare ogni veicolo diesel dalla capitale entro il 2025. Mentre Macron dichiarava "Non esageriamo con la crociata anti-diesel", i suoi oppositori ribattezzavano il suo motto in "En Marche Arrière!". Da allora Macron ha sicuramente cambiato idea, ma non ha ancora dato l'avallo alla sparizione totale del diesel per il 2025.