Sono parole molto dure quelle pronunciate dal ceo Volkmar Denner, durante la conferenza annuale di presesentazione del bilancio di Bosch: “La decisione annunciata dai sindaci di diverse grandi metropoli di bandire i veicoli diesel è una reazione impulsiva, che non tiene conto dei fatti e controproducente rispetto all'obiettivo di migliorare la qualità dell'aria”.
Contro i sindaci
Per il colosso tedesco della componentistica, anche dopo e nonostante lo scandalo Volkswagen, il diesel rimane “assolutamente indispensabile” per ridurre le emissioni di Co2 dei veicoli e la creatività delle migliaia di ingegneri che in Bosch e nelle Case automobilistiche lavorano per rendere sempre più eco-friendly i motori a gasolio “non deve essere limitata da scelte che non sono tecnologicamente neutrali”. Per le “sirene del populismo” è una bella tirata d'orecchie: “Per noi che siamo fortemente impegnati nello sviluppo di soluzioni per la salvaguardia dell'ambiente – ha spiegato Denner - è paradossale che i sindaci di Città del Messico, Parigi, Atene e Madrid abbiano scelto recentemente proprio una conferenza sul clima per concordare fra loro il bando al diesel. Senza tenere conto del fatto che i veicoli a gasolio rimangono di gran lunga i più efficienti in tema di emissioni di Co2, dopo l'adozione dei filtri praticamente non emettono più particolato”.
300 progetti "puliti"
Anche riguardo alla pietra dello scandalo negli Usa, le emissioni di Nox, “sono stati fatti grandi progressi e altri ancora si possono fare per stare nei limiti delle più restrittive normative future”. Bosch per esempio sta portando avanti quasi 300 progetti focalizzati sul miglioramento delle tecnologie di iniezione e di trattamento dei gas di scarico che tengono conto della misurazione delle emissioni in condizioni di guida reale, di prossima adozione in tutto il mondo.
50.000 posti a rischio
I primi risultati di questo impegno sono visibili nel caso dei nuovi motori a quattro e sei cilindri diesel di Daimler, che soddisfano appieno gli standard Euro 6. Per Bosch, che sta investendo fortemente (circa 400 milioni di euro l'anno) nello sviluppo e nella promozione dell'elettromobilità, tenere a bada l'inquinamento dell'aria nelle grandi città rimane un obiettivo fondamentale, ma “tutti le parti coinvolte – ha aggiunto Danner – devono impegnarsi costruttivamente in questo dibattito e stare ai fatti”. Altrimenti si mettono insensatamente a rischio anche decine di migliaia di posti di lavoro (nella sola azienda tedesca, sono 50mila gli addetti in questo settore).