Non c’è pace per Faraday Future. L'aspirante concorrente asiatica di Tesla è stata denunciata nei giorni scorsi per essersi appropriata, secondo l’accusa, del marchio - ispirato all'omonimo fisico britannico - già precedentemente registrato, nell’ottobre del 2013, da un’altra azienda: la Faraday Bicycles.
“No comment” dalla Cina
In ottemperanza alle leggi che regolano i diritti sui marchi privati, l’ufficio statunitense che si occupa della materia ha rilasciato un comunicato ufficiale che darebbe ragione all’azienda di bici elettriche, rifiutando la registrazione del nome Faraday Future in quanto potrebbe creare confusione tra le due aziende. Dal canto loro i dirigenti cinesi rispondono con un secco “no comment” riguardo l’intricata faccenda e aspettano ulteriori novità.
Futuro incerto
Si tratta dell’ennesimo problema legale per l’azienda cinese che, pochi mesi fa, è stata condannata a risarcire una società esterna per l’inadempienza nel pagamento di 1.8 milioni di dollari pattuiti per un lavoro grafico (realizzazione del sito internet e disegno del logo) mai saldato. Ora piove sul bagnato. Faraday Bicycles ha richiesto ufficialmente un risarcimento in denaro, ancora da quantificare, qualora i cinesi non dovessero cambiare l’intestazione della società. Intanto si susseguono i dubbi sul lancio della prima vettura, la FF 91, programmato per il 2018 e che potrebbe non arrivare mai. Qualche mese fa si rumoreggiava, perfino, di un possibile fallimento della start-up ,oggi più che mai dal futuro incerto.