La sfida della Porsche a Tesla & Co è partita tre anni fa, quando i vertici di Zuffenhausen hanno dato il via alla realizzazione della Mission E, una supercar a zero emissioni con una potenza di 600 cavalli, un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,5 secondi e un’autonomia di 500 chilometri, creando per l’occasione 1.400 posti di lavoro nella regione di Stoccarda.
Una gamma "verde"
Oggi la Mission E è una realtà ben definita. Presentata sotto forma di concept al Salone di Francoforte del 2015, da qui verrà derivata la prima sportiva elettrica della Porsche attesa sul mercato nel 2020. Il modello fa parte di una strategia di elettrificazione del marchio, dopo la fine della produzione della ibrida plug in 918 Spyder. Secondo Oliver Blume, numero uno di Porsche AG, questi modelli a batteria saranno "cruciali per aumentare i numeri nei mercati emergenti come la Cina”.
Sportività a batteria
"Le auto elettriche permettono un'esperienza di guida molto sportiva, che si adatta bene al valore fondamentale del nostro marchio”, ha detto sempre Blume, sottolineando anche come la Porsche voglia promuovere in Cina la sua immagine approfittando del debutto sul mercato asiatico della nuova Panamera ibrida e del sostegno da parte del governo con un bando mirato a promuovere il commercio e la fabbricazione di vetture non inquinanti.
Una pista a Shanghai
Per rafforzare la sua immagine in Cina, dove nel primo trimestre dell’anno ha aumentato le vendite del 10 per cento, la Porsche sta inoltre costruendo una pista vicino al circuito di Formula 1 di Shanghai sulla quale i clienti potranno testare le sue vetture “verdi”.