La denuncia arriva da Cycling embassy of Great Britain, una delle principali associazioni inglesi dei ciclisti: "Sui mezzi di informazione e su internet circolano molte notizie false che discreditano l'uso della bici, soprattutto in città". Per esortare gli amanti delle due ruote a prendere le distanze da quelle che considera "clamorose bufale", l'organizzazione britannica ha creato una sezione ad hoc sul proprio sito, con tanto di repliche argomentate per smentire le affermazioni più ingannevoli.
Il tempo non c'entra
Finora Cycling embassy of Great Britain ha contato 29 informazioni ingannevoli sulla mobilità ciclabile. Per esempio, c'è chi sostiene che località dal clima particolarmente rigido non si prestino alle due ruote. "Falso", è la replica, lo dimostrano Paesi Bassi e Danimarca, nazioni fredde, dove moltissime persone di tutte le età usano la bici per la maggior parte dei propri spostamenti quotidiani. Neanche la neve le ferma, perché i comuni provvedono a tenere le piste sempre pulite e ben tenute.
La bici non fa code
Altro falso mito: la bicicletta peggiora il traffico. Non è così, sostiene l'associazione, ingorghi e rallentamenti si creano perché ci sono troppi veicoli. Altrimenti non si spiegherebbe come mai le code si formino anche in autostrada, dove le bici non possono transitare. E ancora:"La bici fa sudare", oppure "Non si può andare lontano in bicicletta" o, ancora, "Le piste ciclabili mi rallentano quando vado in bici", e "Serve un'attrezzatura speciale per le due ruote". A tutte, si potrebbe rispondere: "Dipende".
Due ruote e affari
Poi ci sono i falsi miti dal risvolto economico, del tipo "Costruire piste non è un buon affare" e la loro presenza "danneggia le vendite dei negozi". Dati alla mano, risponde l'associazione, in Olanda ogni 500 milioni spesi in un anno in infrastrutture ciclabili si generano benefici complessivi pari a 31 miliardi di euro. Quanto ai commercianti, stiano tranquilli: stando ad autorevoli studi, la mobilità dolce di pedoni e ciclisti aumenta la voglia di girare per le strade e fare shopping, soprattutto nei piccoli negozi, senza l'incubo di cercare un parcheggio.