In queste ore si svolge a Milano la Design Week. Qualcuno ha calcolato che nei 6 giorni della manifestazione si organizzeranno 1.464 eventi, distribuiti in 12 percorsi. Al centro di tutto lo stile. O almeno il pretesto dovrebbe essere quello. C’è di tutto, dalle scarpe agli accessori per il bagno (sappiatelo, anche una tavoletta del water può essere design). E ovviamente non può mancare l’auto che nel nostro Paese è da sempre esempio di stile.
Non è un caso che quasi tutte le industrie automobilistiche si siano ritagliate uno spazio nel mondo milanese. La lista delle vetrine su quattro ruote è lunga e – a dir la verità – non sempre in linea con lo spirito di originalità della manifestazione. In molti casi si tratta di modelli già visti e privi di qualsiasi eccezionalità nel design. L’importante è esserci e sfruttare l’occasione per far parlare di sé. Soprattutto portando le auto fuori del loro habitat naturale di un Salone, un Motor Show oppure una semplice concessionaria. Avvicinare community diverse che magari alle auto non ci pensano proprio, per provare ad aprire la porta della diffidenza. Un enorme spot vivente a portata di invitato o passante.
Funziona? Le Case non hanno dubbi sulla risposta affermativa. Di certo a guadagnarci è la città di Milano che mostra ancora di più un carattere europeo che Roma (ahimè) si sogna. Se proprio dovessi scegliere (e lo farò), punterei diritto su uno degli eventi Audi perché affronta un tema caro a l’Automobile, raccontato dalla storia di copertina del numero in edicola: come la nuova mobilità cambia il design delle città. E’ il futuro ed è sempre più affascinante del presente. E allora via a lustrini e abito lungo per vivere appieno le serate milanesi.