L’industria americana del motociclismo prova a non farsi cogliere impreparata nell’impiego delle nuove tecnologie. Le due più grandi case a stelle e strisce, la Harley Davidson e la Indian, fanno infatti ricerca per inserire in gamma le moto a propulsione elettrica.
Dopo la prova
In verità la prima ha già realizzato la LiveWire, un modello di preserie che dal 2014 negli Stati Uniti ed in Canada, dal 2015 anche in Europa e in una porzione di Asia, è stato fatto provare a migliaia di motociclisti allo scopo di raccogliere impressioni e consigli dalla “base” per essere applicati poi nel modello definitivo. Della LiveWire, che potrebbe essere commercializzata entro i prossimi cinque anni, attualmente ne esiste una versione con potenza corrispondente a 74 cavalli, la cui batteria agli ioni di litio sarebbe capace di un’autonomia di 85 chilometri e che dovrebbe poter raggiungere i 150 chilometri orari.
Batterie più capaci
La linea potrebbe cambiare da qui alla commercializzazione, così come le dotazioni, in particolare nelle batterie di nuova generazione, cioè a maggiore capacità. Nel frattempo il gruppo Polaris, che di recente ha cessato la produzione delle motociclette Victory per concentrare gli sforzi industriali sul marchio Indian, facendo tesoro dell’esperienza fatta col progetto Empulse, lavora su un nuovo modello, che ovviamente avrà il logo Indian Motorcycle.
In questa nuova versione la Empulse prometterebbe un’autonomia fino a 225 chilometri, dai 120 della prima versione. Mentre dovrebbe avere caratteristiche di guida da moto da diporto, quindi è facile aspettarsi un modello da turismo, poco impegnativo e divertente. Anche per la Indian elettrica, prima di vederla commercializzata, bisognerà aspettare quattro o cinque anni.