A scanso di equivoci, nella maggior parte dei paesi "civili" la regola per sorpassare un ciclista è stabilita col centimetro. Per fare qualche esempio, in molte strade di Francia, Belgio, Inghilterra e Spagna si può superare una bici solo se ci si tiene a una distanza laterale pari a un metro e mezzo. Oltreoceano, la California adotta il limite di 90 centimetri, mentre nel Queensland, in Australia, dipende dalla velocità con cui si sta marciando: un metro, se si viaggia a 60 chilometri all'ora, un metro e mezzo se si procede più speditamente.
La proposta Davico
"L'Italia rappresenta un'eccezione, perché non stabilisce una misura precisa per effettuare la manovra di sorpasso", ci dice Michelino Davico, senatore (gruppo Gal), grande sostenitore delle due ruote. Dopo aver ottenuto l'appoggio delle più rappresentative associazioni di categoria, ha presentato un disegno di legge denominato "salvaciclisti" che è stata depositato a Palazzo Madama e assegnato alla commissione Lavori pubblici per la prima lettura. L'obiettivo del testo è modificare l'articolo 148 del Codice della strada in materia di sorpasso, che, a proposito di distanza da mantenere con il veicolo che si intende superare, si limita a stabilire che deve essere "adeguata". Il legislatore, invece, vuole dare un numero a questa distanza per il sorpasso dei ciclisti: almeno un metro e mezzo.
Una partita per la vita
"Occorre che la norma sia più specifica" ci spiega il senatore, "perché molte volte il sorpasso avviene con estrema superficialità, soprattutto nei confronti delle biciclette: superarli 'a pelo' è pericoloso, chi è in sella potrebbe perdere l'equilibrio. Ciò non vuol dire che i ciclisti non debbano rispettare anche loro le regole, per esempio, non pedalare in gruppo e tenersi il più possibile sulla destra".
"Ora, contiamo sul sostegno di tutti", aggiunge, "affinché questo provvedimento, che è a costo zero, venga approvato prima possibile. Dopodiché, potremo discutere delle modalità tecniche per aiutare gli automobilisti a rispettare la norma, tipo sensori a bordo per avvertire il conducente se sta sorpassando al di sotto della distanza di sicurezza o una segnaletica ad hoc. La tecnologia non manca. L'importante è fare in fretta, perché i numeri sono impietosi. Stando alle statistiche sugli incidenti, ogni anno sulle strade si contano quasi 300 vittime tra i ciclisti e oltre 16 mila rimangono feriti. Questa non è una battaglia pro bicicletta o contro le auto, ma una partita per la vita".