Barcellona vuole respirare. La metropoli catalana col suo milione e 600.000 abitanti dichiara guerra ai veicoli più vecchi. Dal 1 dicembre di quest'anno in caso di alta concentrazione di inquinanti nell'aria - e in maniera definitiva a partire dal gennaio del 2019 - le auto ultraventennali non potranno più circolare in città nei giorni lavorativi. La norma vale anche per i furgoni che abbiano più di 23 anni. La misura si applicherà a 106.108 automobili - il 7% del totale circolante nell'area metropolitana - e al 17% dei furgoni, circa 22.049 in tutto.
Regione in lotta
Lo ha annunciato la battagliera Alcaldesa (cioè sindaco donna) della città, Ada Colau, che ha firmato un accordo con il governo della Catalogna e con i responsabili delle amministrazioni locali dei 40 paesi che circondano la città. Obiettivo dell'intesa è quello di ridurre di almeno il 30% le emissioni nocive nell'aria di Barcellona entro i prossimi 15 anni. Secondo le stime, infatti, sono oltre 3.500 ogni anno le morti imputabili alla qualità dell'aria nella zona del capoluogo catalano.
Congestion tax in arrivo
Secondo l'ufficio tecnico della qualità dell'aria di Barcellona, i veicoli ulta ventennali inquinano circa 11 volte più di quelli nuovi, soprattutto per quanto riguarda il diossido di azoto. Al momento non sono previsti incentivi per quanti vorranno cambiare auto, passando ad un veicolo meno inquinante, mentre è stato confermato l'impegno a spendere 46 milioni di euro per migliorare le infrastrutture, come ad esempio, aumentare i treni della metropolitana. Fra gli altri provvedimenti di cui si parla, per il prossimo futuro, ci sarebbe anche quello di una congestion tax, una tassa come quella già introdotta a Londra e in altre città, per disincentivare l'uso dei mezzi privati all'interno del centro storico.