Arrivano in California 7 nuovi punti di rifornimento per auto a idrogeno: a realizzarli saranno un colosso del petrolio, la Royal Dutch Shell, in partnership con un colosso dell'automobile, Toyota Motor - un chiaro segnale che anche industrie tradizionali possono trasformarsi in modo radicale.
Nel 2050
Toyota, che produce l'auto a idrogeno Mirai, è convinta che entro il 2050 il motore a scoppio andrà in pensione a favore di una mobilità a emissioni zero; la sua scommessa è che i veicoli a fuel cell vinceranno sulle elettriche a batteria. “L'idrogeno diventerà una fonte di energia fondamentale anche per il trasporto, ne siamo sicuri", ha dichiarato Kiyotaka Ise, presidente della divisione ricerca avanzata e sviluppo di Toyota. In California Toyota ha un accordo finanziario con FirstElement Fuels per costruire e gestire 19 punti di rifornimento, mentre per la parte est degli Stati Uniti ha una collaborazione con Air Liquide con cui svilupperà una rete di 12 stazioni per il rifornimento delle auto a idrogeno a New York e in New Jersey, Massachusetts, Connecticut e Rhode Island.
Non solo benzina
Anche Shell è impegnata ad abbracciare nuove fonti di energia e di ricavo più sostenibili. In Europa l'azienda è entrata nel consorzio H2 Mobility Germany con altri partner industriali e il sostegno del governo tedesco per lo sviluppo di una rete nazionale di stazioni di rifornimento per l'idrogeno. In California (a Los Angeles) Shell gestisce già due punti di rifornimento per veicoli fuel cell. “Shell vuole essere all'avanguardia della tecnologia dell'idrogeno", ha affermato Oliver Bishop, general manager for hydrogen di Royal Dutch Shell. Tuttavia produrre, stoccare e erogare idrogeno è complesso e c'è bisogno di "sostegno da parte dei governi e di aziende dell'auto come Toyota".
California, emissioni zero
La California, lo stato Usa con le più severe norme ambientali, sta facendo la sua parte. La locale Energy Commission sta valutando la possibilità di dare sostegno al progetto di Shell e Toyota con quasi 16,4 milioni di dollari di fondi pubblici, mentre le due partner contribuiranno con circa 11,4 milioni. L'obiettivo della California è di aprire 100 punti di rifornimento retail per le auto a idrogeno entro il 2024 e dare così un potente incentivo alla diffusione dei veicoli fuel cell sul mercato di massa. Attualmente nello stato ci sono solo 25 stazioni di ricarica, ma non bastano, perché entro fine anno saranno messi in vendita i modelli a idrogeno anche di Honda, Hyundai e Daimler.
Tra nemici e alleati
Naturalmente occorrerà vincere diverse sfide, non solo tecnologiche ma di mercato. I consumatori preferiranno i veicoli a idrogeno alle elettriche a batteria? Elon Musk, Ceo di Tesla, ovviamente pensa proprio di no e lo sta dimostrando anche con gli investimenti nel mega-stabilimento in Nevada, la Gigafactory, dove produce batterie su scala industriale e sistemi per lo stoccaggio dell'energia elettrica. Dal punto di vista di Musk pannelli solari e batterie a ioni di litio sono un sistema più efficiente rispetto all'estrazione e compressione dell'idrogeno. I produttori di veicoli fuel cell hanno però un potente alleato, come dimostra l'accordo Toyota-Shell in California: le aziende petrolifere. Non a caso dell'Hydrogen Council, organismo per lo sviluppo e la diffusione commerciale della tecnologia dell'idrogeno annunciato un mese fa, fanno parte case automobilistiche (Daimler, Bmw, Toyota, Honda, Hyundai) e gruppi dell'energia (Shell, Air Liquide, Linde Group, Total). “Il nemico del nemico è un nostro amico", ha detto Katsuhiko Hirose, project general manager di Toyota. Tesla, la cui Model 3 in uscita a fine anno ha già più di 370.000 pre-ordini (mentre Toyota ha venduto in un anno negli Usa 1.200 Mirai), rappresenta "una minaccia" tanto per le aziende del petrolio che per i concorrenti dell'automotive. Ecco dunque le alleanze in nome dell'idrogeno.