Togli uno, aggiungi due. Mentre un modello chiave come il suv Stelvio prende la via delle concessionarie, si comincia a capire come proseguirà il rilancio di Alfa Romeo.
Niente Giulia station wagon
Non si farà una variante familiare della Giulia, ma fra la fine del 2017 e l’inizio del 2019 arriveranno altri due suv, uno più piccolo e l’altro più grande rispetto allo Stelvio. Già in gennaio, al Salone di Detroit, l’amministratore delegato di Fca Sergio Marchionne aveva in messo in dubbio la realizzazione della Giulia Station, motivando l’eventuale cancellazione del progetto con il fatto che le wagon si vendono solo in Europa, mentre i piani prevedono il rilancio di Alfa Romeo anche e soprattutto sugli altri principali mercati. La conferma è arrivata poi da Alfredo Altavilla, chief operating officer dell’area Emea di Fca: “Meglio puntare sui suv. La Stelvio smitizzerà il ruolo delle familiari”. E non da sola.
Tris d'assi
Nei prossimi due anni infatti, come annunciato dallo stesso Marchionne, l'ultima creazione dell'Alfa Romeo metterà su famiglia: sarà affiancata da un fratello minore e un cugino più grande. Come lo Stelvio, il suv compatto da posizionare un gradino al di sotto dovrebbe nascere sulla piattaforma Giorgio per vetture a trazione posteriore o integrale che dà i natali anche alla Giulia. Probabilmente nella stessa fabbrica di Cassino, dove si produce pure la Giulietta.
Quello più grande, invece, potrebbe vedere la luce a Mirafiori, al fianco della Maserati Levante. Il grado di parentela fra il grande suv del Tridente e il futuro modello del Biscione è però tutto da vedere. Anche perché Marchionne ha parlato più volte del fatto che la piattaforma Giorgio, costata “molto più di un miliardo di euro”, sarà utilizzata non solo per le nuove Alfa: anche “per lo sviluppo di tutti i futuri modelli di Maserati dal 2018 in poi, le Jeep di maggiori dimensioni e la prossima generazione delle sportive Dodge a trazione posteriore”.
5 miliardi in 5 anni
Riportare l’Alfa al rango dei tempi migliori, quando erano i costruttori tedeschi di vetture premium a prenderle ad esempio e non viceversa, è una delle principali scommesse dell’ad di Fca. L’azienda aveva annunciato nel 2014 che avrebbe investito 5 miliardi di euro in 5 anni nel rilancio della marca. Sinora si stima che ne abbia speso circa la metà. Alfa ha chiuso in rosso il 2016, ha detto recentemente Marchionne agli analisti a margine della presentazione del bilancio di Fca, ma già quest’anno dovrebbe cominciare a beneficiare del lancio di Giulia e Stelvio, sebbene il traguardo del completamento del rilancio e del ritorno alla redditività sia stato spostato dal 2018 al 2020.