Congestione e incidenti stradali in salita vertiginosa negli Stati Uniti, a causa, soprattutto, dei bassi prezzi dei carburanti e di un'economia che continua a tirare. Sono questi i dati più preoccupanti di due distinte ricerche che hanno preso in considerazione il 2016.
Caos in California
Sul fronte congestione, la ricerca svolta dalla società di analisi Inrix ha preso in esame 1.064 città degli Stati Uniti. La più congestionata è risultata essere Los Angeles, dove un pendolare ha perso mediamente 104 ore nel corso dell'anno bloccato nel traffico. La metropoli californiana ha stracciato le altre due città salite sul poco invidiabile podio delle più trafficate d'America: seconda è risultata infatti New York, con 89 ore spese nel traffico in media, e San Francisco, poco lontana con 83 ore.
Una montagna di soldi persi
Anche da un punto di vista economico i dati sono spaventosi: secondo le stime dell'Inrix a Los Angeles ogni lavoratore ha sprecato 2.408 dollari - quasi 2.300 euro - in produttività e in carburanti. A New York, per gli stessi motivi, sono andati in fumo 2.533 dollari l'anno pro capite, a San Francisco 1.996 dollari. Per dare un'idea di quanto grande sia il problema, la cifra totale persa a New York supera i 17 miliardi di dollari. Bob Pishue, senior economist presso l'Inrix, conferma: "I prezzi bassi dei carburanti fanno sì che anche molte merci viaggino su gomma con un conseguente aggravio del traffico che neanche il crescente successo di fenomeni come Uber e in generale il ride hailing riesce a compensare".
Troppi morti
Allarme anche sul fronte incidenti stradali. Secondo le stime Nhtsa nel 2016 40.200 persone hanno perso la vita negli Stati Uniti. La soglia dei 40.000 decessi non veniva superata dal 20177. La crescita è del 6% rispetto all'anno precedente, che si somma all'8% del 2015. Quindi nel giro di due anni la crescita è stata del 14%, la più vistosa dell'ultimo mezzo secolo.
Cause differenti
Molteplici sono, secondo l'ente della sicurezza federale, i motivi di questa recrudescenza, oltre a quelli che riguardano l'aspetto economico. Si va dalla distrazione, cresciuta dopo la diffusione degli smartphone e di tutti i sistemi di connessione che rischiano di far perdere concentrazione al conducente, ad una non omogenea politica tra i vari stati. Basti pensare che solo in 18 di questi vige l'obbligo di indossare le cinture di sicurezza sia quando si viaggia sui sedili davanti che sui posteriori. E c'è anche chi punta il dita contro dei limiti di velocità troppo alti, come in Texas, o contro i tagli al personale che riducono la presenza dissuasiva della polizia sulle strade.