Tesla denuncia un suo ex manager - fondatore della start-up Aurora Innovation - per aver sottratto decine di file contenenti i dati necessari alla costruzione del sistema di guida autonoma AutoPilot, montato sulle sue Model S e Model X e aver tentato di reclutare almeno una dozzina di dipendenti della società di Musk, per costruire una azienda alternativa.
Gli estremi della denuncia
Secondo la denuncia, depositata questa settimana presso il tribunale di Santa Clara, in California, Sterling Anderson, già capo programma del settore guida autonoma - licenziato da Tesla il 4 gennaio di quest'anno - si sarebbe impadronito di file riservati e, per coprire le sue tracce, avrebbe danneggiato computer e iPhone aziendali. Avrebbe, inoltre, cercato di convincere altri dipendenti a seguirlo nella sua nuova avventura professionale, cosa vietata dal regolamento interno della azienda di Fremont.
La nuova attività con l'ex di Google
Nella vicenda sarebbe coinvolto anche un altro dei fondatori di Aurora Innovation, Chris Urmson, personaggio famoso nel mondo che ruota intorno all'intelligenza artificiale al volante perché ex direttore del progetto della Google Car. Secondo la denuncia di Tesla, i due avrebbero cercato di approfittare del boom delle ricerche sulle auto robot per mettere insieme le loro conoscenze, in parte trafugate in maniera fraudolenta, per poi rivenderle a qualche grande azienda interessata al business.
Botta e risposta
Da parte sua Aurora Innovation ha risposto con un duro comunicato nel quale si accusa Tesla di "essere affetta da una grave forma di paranoia". Inoltre, secondo la start-up, l'azienda di Musk starebbe facendo un uso "spregiudicato" della legge per garantirsi una posizione predominante, anche distruggendo la reputazione di altre persone. A sua volta Tesla ha scritto in un comunicato: "La compagnia capisce che alcuni dipendenti possano desiderare mettersi in proprio ed ha, nei loro confronti, una politica di sostegno. Ma non può stare a guardare mentre un impiegato come Anderson approfitta della propria posizione per orchestrare un sistema che viola gli accordi tra azienda e dipendente".