Il presidente Donald Trump ha dato la linea ai tre capi di Gm, Mary Barra, di Ford, Mark Fields, e di Fiat Chrysler, Marchionne. “Un incontro incoraggiante”, l’ha definito Fields: Trump vuole più posti di lavoro in America, dunque più investimenti sulle fabbriche da parte delle tre Big di Detroit. In cambio promette regolamentazioni ambientali e tassazione più “leggere”.
A sinistra di Trump
Nelle foto ufficiali dell’incontro alla Casa Bianca, Marchionne appare seduto alla sinistra di Trump, in tenuta regolamentare, cioè in maglione. All’uscita, i tre manager si sono allontanati velocemente senza rilasciare dichiarazioni sull’esito dell’incontro. Un collega di Reuters ha riferito che Fields ha parlato per “poco più di un minuto”, Barra per “quindici secondi”, Marchionne non pervenuto. Successivamente in una nota scritta, il top manager italiano ha fatto sapere: "Apprezzo l'attenzione del presidente nel rendere gli Stati Uniti un luogo ideale per fare affari. Non vediamo l'ora di lavorare con il presidente Trump e i membri del Congresso per rafforzare l'industria manifatturiera americana".
La nuova partita
Fra Trump e Detroit, insomma, una nuova partita è appena iniziata dopo il salvataggio del'industria nel 2009 con soldi pubblici iniziato con l’amministrazione Bush junior e portato a termine dall’amministrazione Obama.
Alla viglia dell’incontro, Ford aveva già cancellato un nuovo investimento in Messico dirottando parte dei soldi negli Stati Uniti, Marchionne aveva confermato un miliardo di dollari su stabilimenti nordamericani, Gm era stata invitata a seguire presto questa linea. Ufficialmente, a Washington non si è parlato dell’inchiesta aperta dall’Epa, l’agenzia federale per la protezione dell’ambiente, e del Dipartimento di giustizia sulle emissioni di alcuni modelli di Fiat Chrysler.