Stephane Petheransel e il suo navigatore Jean Paul fanno sventolare il tricolore francese a Buenos Aires all’arrivo della 39a edizione della Parigi – Dakar. Oltralpe festeggiano non soltanto l’equipaggio vincitore del rally più impegnativo del mondo, ma anche la tripletta conquistata da Peugeot, che con la 3008 DKR sale su tutti i gradini del podio con piloti transalpini. A Peterhansel segue infatti il pluricampione del mondo rally Sebastien Loeb, in corsa per la vittoria finale fino alle tappe conclusive, staccato di soli 5 minuti in classifica generale. Completa il trionfo l’altro francese Cyril Despres, cinque volte vincitore della corsa in moto.
Dominio Peugeot
Lo strapotere della Casa francese si è manifestato fin da subito, malgrado la vittoria nella prima tappa della Toyota Hilux, che alla fine si è dovuta accontentare delle posizioni sotto il podio con i piloti Roma e De Villiers. Ha faticato a brillare anche la Mini, il cui primo driver Mikko Hirvonen arriva solo 13°, preceduto di sette posizioni dal compagno di squadra Orlando Terranova.
Al traguardo anche Fiat Panda
Non sono tanti gli altri marchi automobilistici a finire la Parigi-Dakar: scorrendo la classifica, troviamo all’11° posto la Ford F150 del pilota ceco Wrc Martin Prokop, al 22° la Renault Duster, al 33° la Mercedes Prototipo, al 34° la Mitsubishi Proto, al 42° la Suzuki Swift, al 46° la Land Rover Nemesis, al 48° la Bmw X6. Pur piazzandosi al 55° posto, Fiat festeggia la conquista del traguardo finale della Pandakar condotta da Giulio Verzeletti con Antonio Cabini: la vettura è una Panda 4x4 Cross con motore 2.0 Multijet da 180 cavalli.
E’ italiano il primo pilota disabile a concludere la Dakar
Dei 28 equipaggi tricolori al via tra auto, moto e camion, solo 11 hanno completato la corsa, classificandosi tutti nelle retrovie. L’equipaggio migliore è stato quello composto da Dario e Aldo De Lorenzo, che su Toyota Land Cruiser è arrivato 31° tra le auto, seguito al 41° posto da Gianluca Tassi che su Ford Raptor festeggia comunque un importante primato: è il primo pilota disabile a portare a termine la Dakar. Al 55° posto di Verzeletti su Fiat Panda segue Graziano Scandola su Ford Raptor.
Su due ruote trionfa Ktm
La favorita tra le due ruote era la Ktm, che ha confermato il suo dominio conquistando i tre gradini del podio con l’inglese Sam Sunderland, l’austriaco Matthias Walkner e lo spagnolo Gerard Farres. Delude lo squadrone Honda, che deve accontentarsi del quinto e sesto posto assoluto, preceduto dalla Yamaha del francese Can Beveren. Simone Agazzi su Honda è 37° ma è il primo dei cinque italiani sul traguardo finale.
Secondo appuntamento motoristico dopo la F1
Per notorietà la Parigi-Dakar si conferma il secondo evento motoristico mondiale dopo la F1, più del Wrc e della MotoGp. Con 1.200 ore di trasmissioni tv, 1.460 giornalisti accreditati e 70 network di 190 Paesi ha registrato un successo mediatico senza precedenti, con numeri impressionanti anche su Internet: 67 milioni di visualizzazioni del sito ufficiale della manifestazione, 2 milioni di utenti social collegati e 417.000 download dell’app ufficiale. Un record anche nel numero di spettatori sul tracciato, con circa 4,5 milioni di appassionati a seguire le imprese degli equipaggi.
Ambiente e territorio ringraziano
La manifestazione è a “impatto 0” per l’ambiente, grazie al forte impegno degli organizzatori e dei i team partecipanti. Oltre 100 tonnellate di rifiuti sono state raccolte lungo il percorso e riciclate, mentre tutte le emissioni di CO2 sono state compensate con un investimento ambientale per circa 700.000 dollari in Amazzonia. Dal 2009 ad oggi più di 400 progetti sociali hanno beneficiato di 1,35 milioni di dollari stanziati dagli organizzatori.