Ultimo aggiornamento  02 giugno 2023 04:26

Tesla, si fa sul serio alla Gigafactory.

Gloria Smith ·

Gli occhi del mondo hi tech sono puntati sulle innovazioni presentate al Consumer Electronics Show (Ces) di Las Vegas, ma Tesla ha deciso di marciare controcorrente e ha organizzato un suo evento parallelo, per soli investitori e dietro invito, nella Gigafactory 1, il gigantesco stabilimento che Tesla ha aperto a luglio scorso a Reno, nel nord del Nevada, per produrre batterie agli ioni di litio e accumulatori di energia. 

Powerwalls e Powerpacks

Le aspettative degli invitati non sono andate deluse. Tesla ha confermato che le sue prime celle per batterie sono in produzione e saranno usate sia nei prodotti Tesla per lo stoccaggio di energia (Powerwalls e Powerpacks) che, successivamente, per la nuova auto elettrica Model 3, la cui commercializzazione è prevista per la seconda metà del 2017. Finora la Gigafactory 1 aveva avviato solo una produzione limitata di Powerwalls e Powerpacks usando celle per batterie prodotte esternamente.

Assunzioni in vista

L'avvio della produzione è fondamentale per Tesla per restare in linea con i suoi obiettivi di elettrificare il trasporto e rendere la Model 3 un'auto per il mercato "di massa". Prodursi da sola le batterie è l'unica via che Tesla ha per rendere redditizia l'auto che metterà in vendita a un prezzo più che dimezzato (35.000 dollari la versione base) rispetto ai precedenti Model S e Model X. Tesla porta inoltre negli Stati Uniti (in particolare a Reno, una città in cerca di rilancio economico) un segmento industriale da tempo dominato dai paesi asiatici (l'88% delle celle a ioni di litio è stato prodotto nel 2015 da Cina, Giappone e Corea del Sud). Più di 2.900 persone stanno già lavorando nella Gigafactory (circa 460.000 metri quadrati) e Tesla prevede di assumere altre 4.000 persone (anche per lavori temporanei) nel corso del 2017, grazie ai capitali infusi insieme a Panasonic (per questo stabilimento Tesla ha investito 5 miliardi di dollari, di cui 1,6 miliardi forniti dal partner asiatico).  

Obiettivi ambiziosi

La gigantesca Gigafactory di Reno è del resto completa ad oggi solo per un terzo, ma Tesla intende bruciare le tappe e riuscire, entro il 2018, a raddoppiare la capacità produttiva. Il Ceo Elon Musk ha bisogno di provare agli investitori - e al mercato - di essere in grado di rispettare i suoi ambiziosi target. A Reno ha confermato non solo di aver avviato la produzione di celle per batterie alla Gigafactory 1, ma anche di di aver mandato in porto un importante progetto per lo stoccaggio energetico a sostegno della rete elettrica in California e di aver introdotto gli aggiornamenti software promessi per le auto col nuovo sistema Autopilot; agli investitori per ora basta, nonostante Tesla abbia mancato l'obiettivo di immettere sul mercato 80.000 auto nel 2016, fermandosi a 76.230. 

Prezzi delle batterie in calo

Le batterie rappresentano comunque un'altra rischiosa scommessa per Musk, perché i prezzi stanno scendendo su scala globale (-22% nel 2016 e -15% o -20% stimato per il 2017). Ma il fatto che, anche grazie alla Gigafactory 1, il 95% dei componenti della Model 3 sono fabbricati negli Stati Uniti e 25.000 dei 30.000 dipendenti Tesla sono negli Usa, farà piacere al neo presidente Donald Trump. Che, come noto, ha nominato Elon Musk tra i suoi consulenti economici.

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