Nonostante l'inquinamento, l'automobile resta il mezzo privilegiato dagli italiani per andare al lavoro o a scuola: la utilizza il 68,9% dei lavoratori e il 37,3% degli studenti. Tra i ragazzi, però, è più alta la quota di chi si muove a piedi (26,6% contro 11,4% dei lavoratori) o con i mezzi pubblici (13,1% degli studenti e il 5,5% degli adulti). Sono questi alcuni dei principali dati emersi dall'annuario Istat 2016 al capitolo trasporti e mobilità.
Moto snobbate, più bici al nord est
Le due ruote sono in generale poco utilizzate dagli italiani: si sposta in moto o ciclomotore il 3,6% dei lavoratori e il 2% degli studenti, mentre usano la bici, rispettivamente, il 3,7 e il 2,4%. Considerando, però, le diverse aree geografiche del paese, emergono notevoli differenze proprio sull'utilizzo della bicicletta che prevale soprattutto al nord-est: 7,5%, sia tra i ragazzi che tra gli adulti, contro una media intorno al 3,5% al nord ovest, all'1,5% al centro e all'1% al sud.
Lombardia: regina delle auto
Al capitolo trasporti, l'Istat dà anche una sommaria fotografia del parco veicolare italiano: stando alle iscrizioni al Pra, nel 2015 (ultima rilevazione disponibile) il totale dei veicoli circolanti si attesta a quota 42.241.934 unità, di cui 37.351.233 autovetture, in aumento rispetto al 2014 quando risultavano in circolazione 41.945.920 veicoli in tutto, di cui 37.080.753 automobili. E se in Italia ci sono in media sei automobili ogni 10 abitanti, va alla Lombardia la palma della regione più motorizzata della penisola (quasi 6 milioni di auto in circolazione), seguita dal Lazio (3.702.312 vetture) e dalla Campania (3.346.960).
Mezzi pubblici: soddisfatti a metà
Stando ai dati 2016, i mezzi pubblici sono utilizzati soprattutto al settentrione e al centro: in particolare dal 27,5% degli abitanti del nord ovest, dal 26,2% del nord est e dal 31,4% delle regioni centrali. Al sud la percentuale scende al 17,25% e nelle isole al 16,4%. Il dato nazionale di utenti che si spostano in bus, tram e metro è pari al 24,4%, lievemente superiore al 2015 (24%). Viceversa, rispetto all'anno scorso, gli italiani sono meno soddisfatti della qualità del servizio, sia per quanto riguarda la possibilità di trovare a bordo un posto a sedere (nel 2015 la quota di chi riteneva adeguato questo aspetto era del 49,7 contro il 49% del 2016) sia in termini di puntualità (dal 54,3 nel 2015 al 52,3% nel 2016) che di frequenza delle corse (dal 55,9 al 53,6%).
Anche su questo aspetto, comunque, si conferma un'Italia a due velocità: al nord i soddisfatti del servizio offerto toccano quota 70%, una percentuale che al centro e al sud crolla intorno al 40%.