Faraday Future è una delle grandi sfidanti di Tesla Motors sul mercato delle auto elettriche di lusso e dalle alte prestazioni ("fast and luxurious", come le definiscono gli americani con un gioco di parole che richiama la nota saga cinematografica): sede in California, capitali cinesi, leadership italiana (Marco Mattiacci è il Global chief brand and commercial officer), la start up impiega anche ex di colossi come Bmw, Lamborghini, Chevrolet, Jaguar Land Rover e le stesse Tesla e Space X di Elon Musk. Ma gli ambiziosi piani di Faraday Future sono o no pronti per diventare realtà?
Lontani dalla concept car
A inizio 2016 l'azienda ha presentato alla kermesse tecnologica del Consumer Electronics Show (Ces) di Las Vegas un fantascientifico concept chiamato FFZero1, elegante coupe monoposto con quattro motori elettrici da 1.000 cavalli e velocità massima di oltre 320 km/h, che però serve solo a dimostrare quello che i progettisti e gli ingegneri di Faraday Future possono fare. Intanto l'azienda lavora su modelli un po' più vicini alla realtà da portare, ha garantito, all'edizione del Ces di inizio 2017: la start up finanziata dai cinesi mostrerà finalmente al mercato la sua prima automobile e inizierà a venderla tra circa due anni.
Cosa c'è in cantiere
Il nome e le specifiche tecniche dell'auto elettrica chiamata a sfidare i modelli Tesla non si conoscono ancora, ma i siti Usa anticipano che Faraday Future ha usato la sua piattaforma modulare Variable Product Architecture (VPA) sviluppata internamente e batterie a ioni di litio costruite da LG Chem. Inoltre, Faraday ha ottenuto dai regolatori della California i permessi necessari per testare le auto self-driving e questo sembra indicare che la sua prima vettura sarà equipaggiata anche con tecnologia per la guida semiautonoma.
Il mercato si aspetta comunque un'auto veloce, visto che un recente video postato dall'azienda mostrava un prototipo camuffato che in un dragstrip batteva una Ferrari 488 GTB, una Bentley Bentayga e una Tesla Model X, portandosi in 2,9 secondi a 60 miglia all'ora. La potenza deriverebbe dal power inverter brevettato in proprio che usa meno componenti rispetto a quelli di altri brand. Ovviamente qui si tratta di un'auto come la racing car elettrica presentata per il Dragon Racing team della Formula E di cui Faraday Future è diventata principale partner tecnico e title sponsor.
I soldi scarseggiano. O no?
Faraday Future è finanziata dal miliardario cinese Jia Yueting e dalla sua azienda tecnologica LeEco. I soldi però sembrano essere quasi finiti: Jia ha di recente indicato di aver "esagerato" con le spese, non solo in ambito automotive ma anche per il lancio di prodotti hitech di LeEco. Il futuro di Faraday è dunque a rischio? Per ora l'azienda ha confermato che costruirà la mega fabbrica in Nevada, vicino a Las Vegas, annunciata ad aprile: si tratta di un investimento di 1,3 miliardi di dollari per una struttura che potrà dare lavoro a 4.500 persone, ma il cantiere si è bloccato perché il costruttore aspetta 58 milioni di dollari di arretrati.
Alcune testate americane hanno ribadito che Faraday se la passa male, ma l'ambiziosa start up sostiene di essere vittima di una campagna di stampa piena di pregiudizi che vuole screditarne l'immagine a favore dei concorrenti. "È il prezzo che pagano gli innovatori", ha twittato l'azienda, ma il "pessimismo mediatico" non fa che "rafforzare la nostra determinazione a ridefinire il concetto di mobilità sostenibile". Il Ces 2017 si apre il 5 gennaio: Faraday Future avrà modo di smentire o meno gli scettici.