Mossa anti-Uber di Daimler e Bmw: i due produttori tedeschi sarebbero pronti a fondere i propri servizi di car sharing Car2Go e DriveNow per competere meglio con il colosso americano del ride hailing. Lo riporta la testata tedesca Manager Magazin, che cita fonti vicine ai due costruttori.
Due marchi, unica piattaforma
Car2go e DriveNow potrebbero unirsi per operare su una piattaforma condivisa pur conservando i due marchi separati. Daimler e Bmw starebbero discutendo anche sulla possibilità di includere nella nuova società congiunta altre loro attività legate all'offerta di servizi di mobilità, come Mytaxi e la piattaforma web Moovel di Daimler o i marchi ParkNow e ChargeNow di Bmw.
Sixt frena
Daimler e Bmw hanno per ora smentito la notizia, anche se per Manager Magazin le trattative sono "in fase avanzata". Tuttavia l'obiezione al matrimonio potrebbe arrivare da Sixt, alleata di Bmw nella joint venture DriveNow, che si è detta all'oscuro dei piani di fusione delle attività di car sharing delle due società e ha ricordato che un accordo non è possibile senza il suo ok (Sixt detiene il 50% di DriveNow): "Un merger di DriveNow e Car2Go non è nei piani", ha dichiarato la società in una nota.
Rivoluzione gig economy
Car2go ha avviato il suo servizio nel 2008, DriveNow è attiva dal 2011, segno che da anni Daimler e Bmw hanno capito il trend del "pay-per-use" che sta trasformando il modo di muoversi e di usare l'automobile. Ma, come accade in molti settori dell'economia digitale, le aziende nate direttamente per offrire servizi di nuova generazione basati su piattaforme online e app mobili (Uber, ma anche Lyft, Juno e molte altre start up) hanno un vantaggio rispetto alle aziende nate nel mercato tradizionale che ora devono affrettarsi a cambiare marcia. Daimler e Bmw, costruttori di macchine per utenti che vogliono possedere il loro veicolo, a un certo punto si sono evolute per abbracciare il mondo del software, del mobile e dei servizi; Uber e tutte le altre sono nate per questo: il loro utente non è interessato alla proprietà ma all'utilizzo del veicolo. E' la cosiddetta gig economy, un mercato relativamente nuovo ma in forte crescita: la società di ricerche Frost & Sullivan stima che i servizi del car sharing conteranno 36 milioni di iscritti nel mondo nel 2025 contro nemmeno 8 milioni nel 2015.
L'unione fa la forza
Car2go e DriveNow sono attive in 33 città, soprattuto in Europa e Stati Uniti, con 20.000 veicoli di cui 2.500 elettrici: insieme, Daimler e Bmw pensano di rafforzare la loro capacità di aggredire il mercato ma anche di ottenere risparmi, ovvero soldi da reinvestire nel potenziamento dell'offerta di servizi per la mobilità di nuova generazione capaci di distanziare le concorrenti americane.