Nella manovra approvata in tempi record dal Senato, dopo l'esame della Camera, sui 27 miliardi di euro che lo stato ha messo in bilancio per il triennio 2017-2019 c'è un capitolo che riguarda le infrastrutture e trasporti, tra cui 3,7 milioni per rendere più sostenibile il trasporto pubblico locale con l'acquisto di mezzi a basso impatto ambientale e un fondo per "assicurare il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del paese", si legge nel testo.
Un Fondo contro le barriere
Per il Fondo sono stati stanziati 1,9 miliardi di euro per il 2017, 3 miliardi e 150 milioni per il 2018, 3,5 miliardi per i 2019. Risorse da destinare, tra le varie voci di spesa, all'accessibilità nelle stazioni ferroviarie e all'eliminazione delle barriere architettoniche. Un capitolo delicato questo, considerando le difficoltà per i diversamente abili a utilizzare servizi e infrastrutture, proprio per la presenza di ostacoli fisici che ne impediscono l'accesso.
Fiaba: poca chiarezza sulle risorse
"E' lodevole che il governo si sia occupato concretamente di questo problema odioso e imbarazzante", ci dice Giuseppe Trieste, presidente della onlus Fiaba, Fondo italiano abbattimento barriere architettoniche, "bisognerà vedere, però, se quanto scritto nero su bianco verrà poi tradotto in azioni concrete". Il dubbio principale è l'entità delle risorse che il governo destinerà per questi interventi a tutela delle persone diversamente alibi. "Il testo", sottolinea il presidente, "rimanda a successivi decreti attuativi attraverso i quali verranno individuati sia i singoli interventi che i relativi importi. Il rischio è che, alla fine, si risolva tutto in un nulla di fatto, come già successo in passato".
Il problema è di tutti
Il presidente della onlus Fiaba ci racconta che, per esempio, è già in vigore una legge (la n. 13 del 1989) che detta una serie di linee per evitare nuove barriere negli edifici, spazi esterni e relative pertinenze e per eliminare quelle esistenti in fase di ristrutturazione. "La norma è stata praticamente disattesa, perché si pensa che questo problema riguardi solo i disabili. Invece, i gradini di un treno, la mancanza di scivoli su una strada o un autobus senza pianale ribassato possono diventare un handicap per tutti, e mettere in difficoltà un anziano o un ragazzo che si è rotto una gamba ed è costretto a muoversi con le stampelle o su una sedia a rotelle".
Serve un vincolo per le gare
Per risolvere la questione, la onlus Fiaba suggerisce al governo di legare la concessione delle autorizzazioni e i fondi eventualmente stanziati per le nuove costruzioni pubbliche e private, per le infrastrutture, l'ammodernamento e la ristrutturazione di opere già esistenti o il rinnovo del parco dei mezzi pubblici, all'obbligo di garantire la massima accessibilità a tutti. "L'occasione potrebbe essere proprio questa Legge di bilancio", sostiene Trieste, "perché prevede finanziamenti pubblici per la ricostruzione post terremoto e circa 4,2 milioni per il rinnovo dei mezzi pubblici: l'assenza di barriere dovrebbe essere requisito fondamentale per richiedere l'appalto".