Il gruppo Volkswagen annuncia il nome del suo tredicesimo marchio dedicato alla mobilità alternativa. Si chiama Moia e si occuperà - come ha spiegato Matthias Muller Ceo del gruppo Volkswagen - dello "sviluppo di servizi di mobilità sia in forma autonoma che in collaborazione con altri sistemi di trasporto già esistenti, puntando a diventare leader nel settore entro i prossimi nove anni grazie anche al coinvolgimento delle migliori start-up sul mercato". Capitanata da Ole Harms, già numero uno della “divisione nuovi business e servizi di mobilità del Gruppo”, la nuova sussidiaria rappresenta l’ennesimo passo nel progetto Strategy 2025 mirato a cambiare i connotati della Volkswagen, anche dopo lo scandalo del dieselgate, affiancando alla produzione di vetture a impatto zero nuovi business.
A braccetto con Gett
Per questo è già prevista anche una interazione con Gett, l'app israeliana per chiamare taxi e autisti sulla quale i tedeschi hanno già investito 300 milioni di euro. Inizialmente Moia garantirà una rete di trasporto con vetture private simile a quella di Uber, mentre successivamente si espanderà nel car pooling e nei servizi navetta: sfruttando anche delle vetture a zero emissioni, appositamente prodotte ed equipaggiate nel futuro con sistemi di guida autonoma. Già a partire dalla fine 2017, inoltre, opererà in diverse città tra cui Amburgo, sperimentando dei sistemi di trasporto sostenibili che tra dieci anni, come ribadito sempre da Muller, conteranno una “quota sostanziale del fatturato Volkswagen”.