Difficile pensare a qualcosa di più estremo per una moto, rispetto a motore, elettronica e aerodinamica della Kawasaki H2. Ebbene, bandendo ogni riverenza, la Divergent 3D si è concessa il lusso di esporne, se possibile, una ancora più ardita interpretazione al recente Los Angeles Auto Show 2016, la Dagger.
Pugnale a due ruote
Questo mostro filante e affilato - Dagger letteralmente si traduce con “pugnale" - imbriglia le centinaia di cavalli che scaturiscono dal motore quattro cilindri sovralimentato in una ciclistica a dir poco originale: telaio e forcellone, come pure il serbatoio, sono stati prodotti con una stampante 3D. Sostanzialmente la Dagger è una provocazione, realizzata nel tentativo di stimolare la curiosità sul potenziale della tecnologia 3D. Tanto più che per l’azienda di San Francisco questa concept bike, che segue la presentazione della supercar Blade, segna un approfondimento importante dal punto di vista strategico: l'espansione al mondo delle due ruote.
Su motore a scoppio
La Dagger, come la Blade, è stata stampata con filamenti in materiale composito, fra cui il carbonio, andando in teoria a migliorare le caratteristiche di rigidezza della ciclistica rispetto al modello originale. Sebbene non sia la prima moto ad essere stata stampata, detiene il primato per essere stata improntata su una superbike a motore a scoppio; l’italiana Energica Ego, esempio pionieristico di stampa 3D, monta un motore elettrico. "Lo abbiamo fatto per mostrare che possiamo stampare una vasta gamma di veicoli" dice Kevin Czinger, Ceo di Divergent 3D. Ed un accordo, intanto, è stato siglato con Psa (Peugeot-Citroen): "Nei prossimi anni la partnership potrebbe portare il gruppo a commercializzare veicoli standard costruiti sulla nostra tecnologia". Chissà che altre aziende moto non ne seguano l’esempio.