"Vogliamo cambiare la mobilità partendo dalle esigenze dei bambini. Perché una città sicura per i più piccoli, lo è anche per tutti gli altri". A parlare è Gian Carlo Simoni, uno dei fondatori di Slow Town, organizzazione nata a Casalmaggiore (Cremona) per promuovere la mobilità dolce e sostenibile, soprattutto a tutela dei più giovani. Slow Town è diventata famosa per aver inaugurato, la scorsa primavera, la Tangenziale dei bambini, esempio unico in Italia, che ha già ricevuto numerosi riconoscimenti da parte di istituzioni italiane ed europee. Ora si appresta a presentare un inedito Piano di sicurezza stradale in versione junior.
Partiamo dai più piccoli
"Abbiamo un fitto calendario di impegni già programmati per il prossimo anno", ci racconta Gian Carlo Simoni, "ma la parte del leone la farà il programma per garantire ai bambini la massima sicurezza sulle strade, perché rivoluziona il principio finora adottato nei progetti dedicati alla loro mobilità". Il fondatore di Slow Town ci spiega che, anziché limitarsi a insegnare ai giovanissimi utenti quali sono i rischi sulle strade, il Piano punta all'eliminazione dei pericoli e alla realizzazione di percorsi protetti verso la scuola e i luoghi che frequentano di più.
Mobilità su misura
"Il comportamento dei bambini nel traffico", specifica Simoni, "è molto diverso da quello degli adulti, lo confermano medici e psicologi. Noi abbiamo un pediatra che ci sta aiutando a predisporre il Piano partendo proprio dal fatto che i piccoli hanno capacità percettive e reattive differenti dai grandi". Ecco alcuni esempi: prima dei 10 anni, un bimbo non raggiunge il metro e 30 centimentri di altezza e ha un campo visivo limitato. Quindi, non è in grado di vedere un'auto al di là del cofano e ha bisogno di più tempo e più spazio per individuare una macchina che arriva da destra o sinistra. E ancora, ha una visione periferica limitata e non percepisce particolari importanti con la "coda dell'occhio", così come non è in grado di valutare in modo adeguato la velocità di un veicolo.
Mettiamoli al riparo
"Adotteremo questi principi", sottolinea Simoni, "per la messa in sicurezza dei nove percorsi che, dalla Tangenziale dei bambini, si dirigono verso i luoghi più importanti del centro: scuole, palestre, centri ricreativi, biblioteca". Poi, si interverrà su incroci, attraversamenti pedonali, realizzazione di aree interdette ai veicoli e zone 30 nelle strade in prossimità delle scuole, come già accade in molti paesi europei.
"Dobbiamo impegnarci", conclude il rappresentante di Slow Town, "affinché i piccoli, per assenza di valide alternative, non debbano andare a scuola sempre e comunque in auto, a scapito del loro diritto all'autonomia e alla salute sancito da autorevoli istituzioni, tra cui il Centro nazionale delle ricerche. Se si tratta di bambini, nessuno potrà dire di no".