Nel secondo trimestre dell’anno fiscale giapponese, cioè fra luglio e settembre, Honda ha venduto 2,43 milioni di auto, il 6,3% in più rispetto a un anno fa. E ha migliorato il mix grazie al successo di prodotti molti redditizi come i crossover e, in NordAmerica, la nuova Civic. Ma ha dovuto fare i conti anche con il rafforzamento dello yen, che ha pesato fortemente su ricavi (scesi del 9,9% a 3,26 trilioni, circa 28,5 miliardi di euro) e si è mangiato quasi un terzo dei guadagni. Non si spiega solo con il buon andamento delle vendite, dunque, il forte incremento dell’utile operativo e di quello netto, saliti rispettivamente del 38% a 228 miliardi di yen (circa 2 miliardi di euro) e del 39% a 177 miliardi di yen (1,6 miliardi di euro).
Meno spese per garanzie e richiami
Un bella spinta all’insù ai profitti di Honda l’hanno data una forte riduzione dei costi (500 milioni di euro), il calo delle spese per garanzie e richiami (200 milioni) e soprattutto l’allungamento da 60 a 65 anni dell’età in cui i dipendenti possono andare in pensione (con una minor spesa nel trimestre di circa 800 milioni di euro).
Luci e ombre in Europa
Con 479mila unità, le vendite di Honda sono aumentate fra luglio e settembre solo dell’1,3% in NordAmerica, che rimane comunque uno dei mercati più redditizi (circa 250 milioni di euro) per la Casa giapponese. In Europa invece a un significativo incremento delle consegne in Europa (del 7,1% a 45mila unità) fa da contraltare un forte calo dell’utile operativo, sceso da circa 30 milioni di euro nel 2015 a uno solo quest’anno. L’Asia e in particolare il Giappone rimangono comunque i mercati dove Honda realizza gran parte dei suoi guadagni.
Previsioni positive
Grazie ai buoni risultati fatti segnare nel trimestre e alla prospettiva di ulteriori risparmi sui costi nei mesi a venire, Honda ha rivisto al rialzo gli obiettivi di guadagno per l’intero anno fiscale che si chiuderà il 31 marzo, anche a dispetto della previsione di un calo dei ricavi dell’8,2% a 13,4 trilioni di yen (circa 117 miliardi di euro). Le vendite dovrebbero aumentare nell’anno dell’1,3% , sfiorando i 5 milioni di unità, mentre l’utile operativo dovrebbe aumentare del 29% anziché del 19%, toccando i 650 miliardi di yen (5,7 miliardi di euro).