L’uomo è un animale sociale. Da Aristotele a oggi, quante volte l’abbiamo sentito? E la strada sembra uno degli spazi privilegiati della socialità del terzo millennio. Per certi aspetti simile a ciò che, in passato, è stata l’agorà. Pare che l’avvento dell’auto autonoma (AA) accentuerà ancora di più questa somiglianza, dal momento che – finalmente liberi dal guidare – potremo dedicarci a molte altre attività.
12mila automobilisti di 11 paesi Ue
Siamo aperti, diffidenti o chiusi rispetto a una prospettiva di questo genere? Se lo è chiesto il Dipartimento di Psicologia e Scienza del Comportamento della London School of Economics, attraverso un sondaggio – realizzato in collaborazione con la Goodyear – che ha coinvolto un campione di 12mila automobilisti di 11 paesi europei.
Desiderio o paura: stessa febbre
Due le domande chiave: “Come ti sentiresti a guidare fianco a fianco con un’auto autonoma?”; “Come ti sentiresti a bordo di un’auto senza conducente, invece che al volante di un’auto tradizionale?” Le risposte hanno evidenziato come la febbre per le auto “driverless” (senza guidatore) stia crescendo. Un unico sintomo che caratterizza due stati d’animo completamente differenti, ma entrambi forti: il desiderio e la paura del nuovo. Sentimenti contrastanti sull’equilibrio dei quali pesa soprattutto la conoscenza, ancora troppo scarsa, di cosa siano (o saranno) davvero le auto a guida autonoma.
Fianco a fianco? 41% no, 29% sì
Il 41% del campione si dichiara, infatti, “assolutamente a disagio” rispetto all’idea di guidare fianco a fianco con una AA. Quasi il doppio di quanti (29%) si dichiarano, invece, “assolutamente tranquilli”.
A bordo senza conducente? 44% no, 26% sì
Viaggiare a bordo di un’auto senza conducente preoccupa, invece, 44 intervistati su 100, mentre 26 su 100 si dichiarano completamente a proprio agio.
20 minuti dopo si cambia idea
L'aspetto più interessante del sondaggio è il fatto che - se si ripetono le domande, dopo aver fatto riflettere il campione per una ventina di minuti - le percentuali cambiano in maniera significativa in favore delle auto autonome.
Fianco a fianco? 34% sì, 32% no
Il 41% che si dichiarava “assolutamente a disagio” nel guidare accanto a una AA scende, infatti, al 32% (ben 9 punti percentuali in meno), mentre il 29% degli “assolutamente tranquilli” sale di cinque punti, raggiungendo quota 34% e superando, così, la quota dei “preoccupati”.
A bordo senza conducente? 39% no, 32% sì
Stesso discorso per quanto riguarda la disponibilità a viaggiare su auto senza conducente: il 44% dei “contrari” scende al 39% (5 punti in meno); il 26% dei “favorevoli” sale al 32% (6 punti in più). In questo caso la maggioranza non cambia, ma la distanza tra le due "tifoserie" si riduce sensibilmente, passando da 18 a 7 punti percentuali.
60% sa di non sapere
Oscillazioni decisamente ampie, che la dicono lunga su come le opinioni siano ancora in fase di definizione e come molti timori e resistenze psicologiche nei confronti delle AA siano figli del fatto che, al momento, nessuno ha sufficiente confidenza con un tema delicato e complesso che – in un mondo di automobilisti – non può risultare indifferente a nessuno. Non a caso il 60% del campione ammette di non saperne abbastanza di auto senza conducente.
Fidarsi è bene...
Le preoccupazioni principali risultano legate al fatto che “i veicoli a guida autonoma potrebbero funzionare male” (73%) e che “le auto non sono dotate del buonsenso necessario a interagire con gli esseri umani al volante” (60%). Buonsenso del quale, spesso, non siamo dotati nemmeno noi umani, verrebbe da commentare, ma tant’è.
E se il 70% degli intervistati dichiara che “in linea di principio, gli esseri umani dovrebbero mantenere il controllo sulle loro auto”, l’80% a cui viene chiesto se le AA dovrebbero conservare il volante oppure no, risponde decisamente sì. Due giudizi confermati dal fatto che ben l’ 82% del campione dichiara che, se si trovasse a bordo di una AA, “probabilmente” o “sicuramente” continuerebbe a tenere d’occhio la strada. Fidarsi è bene…