Ultimo aggiornamento  24 marzo 2023 01:11

Prova Kia Optima Phev ibrida plug-in.

Roberto Sposini ·

L'attacco a Toyota Prius ormai è in atto. E l’offensiva coreana sembra piuttosto decisa. Da una parte Kia Optima, in questa versione ibrida plug-in. Dall’altra, la “cugina” Hyundai Ioniq, una e trina con le versioni ibrida, plug-in ed elettrica. Insomma, i giapponesi hanno tutto il merito di aver aperto la strada in tempi non sospetti, adesso dovranno cercare di mantenere il vantaggio. Intanto, sul mercato non floridissimo delle berline tre volumi (ma a fine 2017 si aggiungerà la versione station wagon) arriva anche questa Kia Optima Phev, acronimo dall’aria criptica che in realtà indica la versione ibrida plug-in (plug-in hybrid electric vehicle, appunto).

L'innovazione

Beh, diciamo che dopo la Soul elettrica e la recentissima Kia Niro, la suv ibrida che a pochi giorni dal lancio ha già collezionato da noi 400 ordini, l’arrivo in contemporanea su tutti i mercati europei della Optima Plug-in Hybrid segna la netta (anche se progressiva) svolta di Kia verso la sostenibilità. Sia chiaro, ad oggi nelle previsioni della Casa diesel e benzina la fanno ancora da padroni. Ma in un realistico viaggio verso il 2030 lo scenario appare completamente mutato: il diesel si ridurrà sotto il 10 per cento, mentre elettriche, ibride e ibride plug-in si spartiranno la fetta più grande del mercato dell’auto, lasciando però ancora un buon 25 per cento alla vecchia benzina. Ma torniamo ad Optima: rispetto al resto della gamma, la ibrida ha nel sistema di trazione la sua più grande innovazione: in solo elettrico l’autonomia dichiarata è di 54 km (come sempre dipende molto dallo stile di guida e dal tipo di strada), mentre in modalità ibrida, il motore da 2 litri a iniezione diretta di benzina, insieme al motore elettrico, producono una media di consumi dichiarati molto incoraggianti (1,6 litri per 100 chilometri) ed emissioni pari a 37 grammi di CO2 per km. Praticamente dati sovrapponibili alla Toyota Prius Plug-in che debutta quasi in contemporanea e che dispone di 50 Km di autonomia in modalità elettrica. Insomma, la partita sull’ibrido, grazie a nuovi player, finalmente si fa più avvincente.

Il dettaglio

Più dell’estetica, attuale e piacevole ma non rivoluzionaria, l’Optima plug-in hybrid è interessante se osservata ai “raggi X”. Fra le cose che non si vedono (ma del quale si avvertono i benefici effetti) c’è il pacco batterie litio-ioni della capacità di 9,8 chilowattora (montato sotto i sedili posteriori) e il motore elettrico da 50 chilowatt. Insieme producono circa 50 chilometri di autonomia in solo elettrico, una “magia” silenziosa che non si interrompe fino a velocità attorno ai 100 chilometri orari. Ovviamente, oltre l’elettrico c’è l’ibrido, l’altra faccia (forse la più pragmatica) della nuova Optima. In questo caso entra in scena, accanto all’elettrico, anche il 4 cilindri da 2 litri. I “due” insieme, valgono 205 cavalli, fino a pochi anni fa la potenza di un’auto sportiva. Per avere la massima autonomia elettrica, la ricarica può avvenire anche attraverso il cavo in dotazione, dalle colonnine o dalla rete domestica, con tempi variabili da 3 a 6,5 ore. Unico l’allestimento, molto completo; extra c’è solo un pacchetto (Platinum) che però racchiude al costo di 3 mila euro la gran parte delle dotazioni legate alla sicurezza attiva. 

La praticità

In tempi di suv e crossover, i classici tre volumi non sono i più adatti a declinare la praticità di un’auto. Qui però stiamo parlando di grandi dimensioni, ma soprattutto di un passo importante. Il che si traduce in uno spazio a bordo davvero notevole. Sulla Optima, che si viaggi davanti o accomodati sui posti dietro, il comfort è sempre abbondante. Certo, l'ingombro delle batterie, in parte sotto i sedili, in parte nel vano della ruota di scorta, incide sul bagagliaio, che perde una parte di capacità, e sul serbatoio di benzina, ridotto di 10 litri; rimangono comunque 307 litri di spazio utile e un’autonomia che il costruttore dichiara comparabile a quella delle Optima diesel e benzina (in vendita anche loro da subito). La notizia rassicurante? La garanzia di 7 anni, sull’auto e sulle batterie del sistema ibrido.

La strada

Non pensate a un’ibrida come a un’auto che non offre piacere di guida. O, peggio, che rende la guida “diversa” o complicata. Sulla Optima Plug-in hybrid della presenza dei due sistemi di propulsione quasi non ci si accorge. Il cambio è automatico a 6 marce (ma si può usare anche in manuale), si può premere il tasto Ev e sfruttare tutta l’autonomia elettrica o lasciar fare all’elettronica e fare in modo che motore a benzina ed elettrico si alternino, o si sommino, per ottimizzare consumi ed emissioni. Quando diciamo nessuna rinuncia intendiamo che l'accelerazione (9,4 secondi sullo 0-100) è quello di un’auto 2 litri brillante. Tanti e rassicuranti i sistemi dedicati alla sicurezza attiva: dal radar che regola la velocità, al sistema che frena l’auto da solo, fino alle telecamere che leggono i cartelli stradali, utilissimi per scongiurare multe per eccesso di velocità. Ma c’è un altro aspetto della Optima PHEV che gratifica: la connettività. Dal telefonino che si ricarica appoggiandolo su un apposito supporto (addio a cavi e cavetti), al software che permette di collegare (e sdoppiare) lo smartphone sullo schermo touch, in modo da poter sfruttare tutte le funzioni (app incluse) senza toccare il telefono, dunque in totale sicurezza. E per i genitori più ansiosi, una notizia rassicurante: sulla Optima il sistema Remote assistant permette, fra le tante cose, di gestire e controllare l’auto a distanza, anche di fissare limiti di velocità e “territoriali” nel caso si affidi l’auto a terzi e si voglia monitorarne la posizione o l’utilizzo. Non bastassero i telefonini, adesso anche le auto ci spiano: occhio ragazzi! Papà e mamma da casa vi tengono d’occhio…

Le concorrenti

Toyota Prius Plug-in e Hyundai Ioniq 

La carta d'identità

Dimensioni  in millimetri
Lunghezza4.855
Larghezza1.860
Altezza1.465
Motore2.0 GDi più elettrico, 205 cavalli e cambio automatico 6 marce
Consumi1,6 litri x 100 km (misurati su ciclo di combinato)
Emissioni CO237 g/km
Prezzo44.000 euro

Tag

Ibrida  · Kia  · Plug-in  · 

Ti potrebbe interessare

· di Paolo Odinzov

La marca coreana vende da settembre anche una versione wagon ibrida della sua ammiraglia. Dichiarate emissioni fino a 34 grammi di CO2 a chilometro

· di Redazione

In strada con il nuovo crossover coreano. Oggi ibrido, domani anche plug-in ed elettrico. Un modello che diventa il manifesto tecnologico della Casa di Seoul

· di Andrea Cauli

Il nuovo crossover compatto coreano ha batteria ricaricabile plug in e cambio a doppia frizione. Nel mirino il concorrente jap Rav 4

· di Roberto Sposini

Il cubo coreano a batteria pronto a sfidare le concorrenti con spazio e abitabilità da record. Fa nulla poi se qualcosa si perde in termini di prestazioni e autonomia reale.