New York - Car sharing sì, purché sia una Audi. La casa tedesca fa debuttare un modello sperimentale di uso condiviso delle sue auto a Durham in Nord Carolina, prima del lancio nazionale previsto per il prossimo anno.
Perché a Durham
Durham è una delle città più effervescenti al momento negli Usa. Una città che ha saputo reinventarsi nell’ultimo decennio, e che sulle ceneri dell’industria del tabacco ha costruito uno dei poli di alta tecnologia più dinamici d’America. La proposta di Audi è stata subito accettata da American Underground, uno dei sette centri di sviluppo - incubatori disseminati negli Usa, con il coordinamento di Google, che raccoglie giovani imprenditori e le loro startup in via di formazione. L’American Underground di Durham è ospitato in un vecchio complesso di caseggiati in mattoni rossi che una volta era usato per lo stoccaggio e la lavorazione del tabacco, e che oggi è sede di 200 piccole aziende di area tecnologica e dei 700 addetti.
A disposizione delle A4 rosse
Molti di loro sono arrivati a Durham dai college dove si sono appena laureati. Vengono da lontano e forse si trasferiranno a grande distanza e a breve termine. L’acquisto di un’auto è l’ultima delle loro priorità, ma l’eccellenza del lavoro che svolgono li distingue già come clienti in cerca di uno status elevato. Per Audi questo è un campione ideale di nuovi clienti: i giovani ingegneri e disegnatori sono gli alfieri di un economia emergente, e dello stato sociale che hanno raggiunto. Con l’aiuto dell’agenzia Silvercar che già affitta Audi sulla piazza di Austin in Texas, chi lavora all’American Underground, attraverso una forma di car sharing aziendale condiviso solo tra le aziende interne al campus, prenotare delle A4 rosse. L'obiettivo è estendere il servizio in altre città a partire dal 2017.