È il quadro peggiore di sempre quello emerso dalla nona edizione dell’Indagine sulla qualità della vita e dei servizi pubblici locali nella città di Roma realizzata dall’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale: per la prima volta la percentuale dei romani che si dichiarano poco soddisfatti (voto dal 5 in giù) dei servizi pubblici supera il 50%.
Gradimento in calo dal 2012
L'indagine, realizzata attraverso interviste telefoniche dal 1 giugno al 26 luglio 2016 su un campione di cittadini residenti, ha misurato ancora una volta la (in)soddisfazione dei romani per la vita in città e i principali servizi erogati dall'amministrazione capitolina: trasporto pubblico locale (autobus, metro e taxi), servizi universali (acqua, pulizia stradale, raccolta rifiuti, illuminazione stradale), sociali (come asili e farmacie) e culturali. Quest’anno il voto medio è di 5,12 contro 5,24 del 2015; il punteggio è in costante discesa dal 2012.
Peggiorati tutti i servizi
A tenere il gradimento dei romani su una striminzita sufficienza è la scarsa qualità dei servizi universali dove la pulizia delle strade e la raccolta rifiuti ottengono i voti peggiori (3,3 e 4,2); unica eccezione l’illuminazione pubblica con un voto sufficiente (6,2).
Il trasporto pubblico si conferma un'area "critica": i romani sono insoddisfatti per i servizi di linea (4,5 è il voto per autobus e tram e 5,5 per la metropolitana), mentre il servizio taxi è più apprezzato. Tutti i servizi sono peggiorati a Roma quest'anno, dicono i residenti, in particolare la pulizia stradale, la viabilità e circolazione di auto e moto e i mezzi pubblici.
Mezzi pubblici? No, grazie
Non stupisce dunque che tutti i servizi romani siano utilizzati in modo relativamente sporadico. Il più usato è il trasporto pubblico di superficie ma solo la metà dei romani lo utilizza con una certa regolarità (e si scende al 42% per la metropolitana); le strisce blu per parcheggiare vengono usate solo dal 35% (e il 29% dei romani dice di non conoscerle). In generale, gli utenti abituali sono più soddisfatti di coloro che utilizzano i servizi solo sporadicamente, sia perché la scelta di utilizzare i servizi comporta in molti casi un apprezzamento implicito, sia perché l’assiduità determina maggiore familiarità. Ma questo vale per farmacie, taxi, biblioteche, parchi, asili nido. Al contrario, per altri servizi gli utenti abituali sono quelli che lamentano i maggiori disagi e si torna a puntare il dito sul TPL (ma i romani si lamentano anche delle strisce blu).
Molto lavoro da fare
Per una città che vuole fare della mobilità sostenibile una delle sue priorità si tratta di dati cui prestare grande attenzione. Lo studio rivela che, tra gli utenti occasionali, il 43,5% ha smesso di usare gli autobus a causa della scarsa qualità; per lo stesso motivo il 26,8% non prende la metro (e al 42% proprio "non interessa"). Per moltissimi romani i trasporti pubblici non sono un'opzione, non da ultimo per la scarsa "accessibilità" (in questo caso la localizzazione poco comoda, ma per molti si tratta anche di barriere all'ingresso) che dissuade il 17,3% dell'utenza dal salire in autobus e il 18,7% dal prendere la metro.
Con un 33% di romani molto soddisfatti della vita in città e un 47% di abbastanza soddisfatti Roma è solo 27ma fra le 28 capitali europee e 76ma fra 83 aree urbane incluse nell'indagine Quality of Life in European Cities. La capitale italiana è ultima per gli aspetti più critici come la pulizia e il trasporto pubblico; ultima in assoluto per l'affidabilità dell'amministrazione locale e per la manutenzione delle strade.