Dalla scienza arriva una nuova speranza per ipovedenti e ciechi: la Optimus Ride, una start up vicina al Mit, la più importante istituzione scientifica del Massachusetts, sta sperimentando una app che permetterà anche a chi ha problemi di vista di utilizzare un'auto robot.
App a scuola
La prima sperimentazione pratica dell'app - che non ha ancora un nome - è avvenuta poche settimane fa nel cortile della Perkins School for the Blind, la più antica scuola per ciechi di tutta America che ospita oltre 200 studenti nel suo campus e ne segue altre migliaia con corsi a distanza. E' stata proprio l'istituzione scolastica a lanciare un appello agli scienziati ed agli ingegneri perché affrontassero il problema della mobilità dal punto di vista dei non vedenti. Lo storico cortile della scuola è stato trasformato per un giorno in una pista di prova. Un veicolo elettrico guidato dall'intelligenza artificiale e dotato della app ha dato una dimostrazione a insegnanti e studenti della Perkins sulle enormi potenzialità che potrebbe offrire ai portatori di questo handicap.
Tecnologia moderna
La tecnologia della app di Optimus Ride - start up focalizzata sulla fornitura di strumenti di guida autonoma in particolare per le nuove auto elettriche - è stata sviluppata proprio tenendo conto dei consigli e dei suggerimenti di chi soffre la disabilità e si basa sullo stesso sistema con cui i non vedenti possono interagire con i loro smartphone. Gli utenti possono gestire la situazione soprattutto grazie a schermi speciali appositamente preparati, utilizzando comandi vocali e un'interfaccia aptica, che permette di ricevere, per ogni azione, una reazione tattile.
Libertà a portata di mano
Dave Power, ceo della Perkins, ha confermato l'enorme potenzialità degli sviluppi tecnologici per aiutare i ciechi: "Soprattutto per chi soffre di questi problemi le auto robot saranno una rivoluzione. A patto che siano rese effettivamente accessibili. Con le nuove tecnologie anche i ciechi potranno finalmente muoversi con maggiore libertà, guadagnandosi una fetta nuova di indipendenza. Anche per questo la sperimentazione che abbiamo provato alla Perkins School sta creando grande entusiasmo fra gli ipovedenti".
Un futuro per tutti
La comunità dei non vedenti negli Usa è già da molti anni impegnata a sensibilizzare gli sviluppatori delle nuove tecnologie sulla necessità di dare uno spazio anche ai non vedenti nella creazione di nuovi strumenti. La National Federation of the Blind - la più grande organizzazione americana in questo settore - ha già avviato contatti con Google e altri costruttori perché includano le innovazioni necessarie ai ciechi nello sviluppo delle auto robot. "questa tecnologia è il futuro - ha sottolineato Kim Charlson, presidente della Nfc - e vogliamo che anche i ciechi facciano parte di questo futuro".