Entro il prossimo anno, quasi un quarto delle auto che circolano a Roma e provincia non potrà più transitare all'interno del Grande raccordo anulare. Stanno per scattare le nuove regole sulla mobilità sostenibile contenute nel Piano generale del traffico urbano approvato dalla giunta di Ignazio Marino, ad aprile 2015, e che la giunta di Virginia Raggi si appresta ad adottare.
Primo stop a novembre
Si inizia con un primo lotto di 136.900 vetture, di cui 60.593 a benzina Euro 1 e 70.307 diesel Euro 1 ed Euro 2, alle quali dal 1° novembre sarà negato l'accesso alla cosiddetta "fascia verde", ovvero tutta l'area interna al Gra che comprende anche le periferie. Ma la vera stretta alle auto inquinanti è prevista esattamente tra un anno, quando scatterà la seconda fase del Piano che impone uno stop anche alle benzina Euro 2 e alle diesel Euro 3: altre 474.378 in tutto che da novembre 2017 saranno costrette a restare fuori dai confini della città. Alla fine, tra primo e secondo step, sarà vietato il transito a un esercito di 611.278 vecchie automobili, quasi un quarto delle 2.665.174 vetture registrate nella metropoli capitolina.
Riflessioni in Campidoglio
"Stiamo valutando una serie di soluzioni per evitare disagi ai romani interessati dalle nuove restrizioni al traffico", ci dicono all'assessorato alla Mobilità, di cui è titolare Linda Meleo. "Ma una cosa è certa: siamo decisi ad adottare una linea ferma contro lo smog, perché se va garantito il diritto alla mobilità va anche tutelata la salute di tutti i cittadini. Per questo stiamo lavorando, insieme all'assessorato all'Ambiente, per adottare in città tutte le alternative sostenibili per il passaggio dall'uso esclusivo dell'auto privata alle nuove formule di smart mobility, dal car sharing, al trasporto pubblico, alla ciclabilità".