Acquistare un veicolo a gas oppure trasformarlo in officina conviene ancora? Sulla scia del calo del prezzo del petrolio, e di conseguenza del costo alla pompa della benzina e del gasolio, in Italia le vendite di veicoli a Gpl o a metano hanno subito un forte rallentamento. Ma prima di dare per morta l'alimentazione a gas, converrà fare bene i conti.
Forbice ridotta
Facciamo l'esempio del Gpl: nel 2009, anno record per le immatricolazioni e trasformazioni di autovetture a gas, costava alla pompa meno della metà (il 48,95%) rispetto alla benzina e poco di più (il 55,89%) a paragone con il gasolio. A distanza di 7 anni (i dati si riferiscono all'aprile 2016) la differenza si è ridotta rispettivamente al 36,05% e al 41,91%. "Ma si tratta pur sempre di un vantaggio consistente", sottolinea Alessandro Tramontano, presidente del Consorzio Ecogas.
Quanta strada si fa in più
Ai prezzi attuali, quanto si spende in media per percorrere 100 chilometri? Secondo i calcoli del Consorzio Ecogas, più di 15 euro a benzina e oltre 12 a gasolio, mentre ne bastano 6 con il Gpl o il metano. I chilometri che si possono percorrere con 10 euro, quindi, sono 64 a benzina, 82 con il gasolio, 158 con il Gpl e 153 a metano.
Vantaggi economici ed ecologici
Al beneficio economico si aggiunge il fattore ecologico. Gpl e metano sono carburanti ben più puliti rispetto a quelli tradizionali: le emissioni di CO2 sono molto basse e il particolato è praticamente inesistente. "Inoltre bisogna considerare il fatto che nel tempo - aggiunge Tramontano - le performance dei veicoli alimentati con biocarburanti rimangono buone, mentre quelle delle auto tradizionali, per quanto migliorate, possono soffrire un forte calo, per esempio a causa della scarsa manutenzione".
Meno tasse per il rilancio
Per rilanciare le vendite, il Consorzio Ecogas confida molto sull'adozione di agevolazioni fiscali. "Stiamo lavorando in tal senso al recepimento della Direttiva Ue 'DAFI' sui carburanti alternativi - spiega Tramontano - che potrebbe essere l’occasione per ridurre la tassa di possesso per i veicoli alimentati a carburanti gassosi e, in generale, per tutti i veicoli ad alimentazione alternativa: ibridi, elettrici, bifuel e a idrogeno".
Certi concessionari non aiutano
Le principali criticità nella parte distributiva sono ormai quasi del tutto superate, tuttavia Tramontano nota che ancora oggi alcuni concessionari asseriscono la decadenza della garanzia del veicolo nel caso in cui venga installato un impianto a gas, generando confusione ed incertezza negli automobilisti. Al settore, infine, "servirebbe una ‘spinta’ anche da parte della Pubblica Amministrazione, per esempio con l'introduzione dell’obbligo per le flotte di utilizzare carburanti alternativi”.