Il Salone di Parigi 2016 ha definitivamente confermato che il grande "bug" delle elettriche - quello della durata delle batterie - sta per essere definitivamente superato, spalancando le porte a un uso sempre più diffuso e massiccio di questo tipo di automobili.
Il problema compatibilità
Per quanto riguarda la necessità di ricarica, ogni Casa sta cercando la propria soluzione e si aspetta ancora di capire se e quando apparirà un network adatto allo scopo compatibile con molte, se non tutte, le auto in produzione attuale e futura. A questo proposito, proprio in riva alla Senna il capo di Porsche, Oliver Blume, ha affermato che la sua azienda sta sviluppando punti di ricarica che - grazie ad un adattatore - funzioneranno anche per i modelli Tesla.
La Mission di Porsche
La Casa di Stoccarda è impegnata in sostanza nella realizzazione del network di supporto alla sua "Mission E", che dovrebbe essere commercializzata insieme con un sistema di ricarica appropriato entro la fine del decennio. L'auto, a causa delle grandi batterie che la muoveranno, necessiterà di un sistema di ricarica simile al "Supercharger" utilizzato da Tesla per le Model "S" e "X". Porsche spera di dare alla sua nuova velocissima elettrica un'autonomia totale di 480 chilometri, di cui circa 400 ottenuti con un tempo di ricarica di soli 15 minuti.
Sintesi difficile
Parlando della prospettiva di un network condiviso con altre Case, Blume non si è sbilanciato: "Siamo in contatto con altri costruttori e sappiamo che abbiamo tutti lo stesso problema. Sembra facile mettere tutti d'accordo, ma quando si entra nei dettagli la discussione diventa difficile. Da un punto di vista tecnico abbiamo le idee chiare e sappiamo che il nostro sistema funzionerà anche per le Tesla".