Parigi - “Liberté, egalité, mobilité”. Dieter Zetsche, ceo di Mercedes, gioca sulla tradizione francese per presentare il nuovo sub-brand EQ dedicato alle elettriche. L'idea dei tedeschi ruota intorno all’acronimo CASE, in cui ogni lettera rappresenta un pilastro su cui si basa il futuro della casa della stella: connected, autonomous, shared, electric.
L'importanza di una S
La lettera più rivoluzionaria se vogliamo è la "S" perché proietta una delle punte della stella Mercedes fuori dall’universo dall’automotive puro e la affianca ad aziende come Google, Uber, Amazon e tutte quelle che si stanno avvicinando alla mobilità alternativa come business del futuro. Dopo Car2go, che ha 2 milioni di utenti in tutto il mondo, e MyTaxi, che in Europa, dopo la fusione con Hailo, conta 7 milioni di clienti e una presenza in 50 città, ecco un nuovo capitolo che batte, in fatto di tempistica per la realizzazione, le eventuali concorrenti.
La mia auto è di tutti
E' il peer-to-peer car sharing, sembra una cosa molto innovativa, in realtà si tratta di un’idea che aleggia da anni e già altri ne hanno parlato, ma se Mercedes batte tutti sul tempo e la implementa prossimamente ecco che potrebbe essere davvero un bel colpo. Durante la conferenza stampa Dieter Zetsche mostra un video in cui ci sono oggetti che ognuno di noi non avrebbe problemi a condividere, come il trapano, e altri che mai si presterebbero, come lo spazzolino da denti. L’auto rientra nella categoria degli oggetti che si possono condividere.
Forse per le generazioni più “adulte” è difficile accettare l’idea di dare in affitto la propria auto a degli estranei ma per i millenials potrebbe essere normale, anzi addirittura una necessità. Tutte le volte che la nostra auto rimane inutilizzata, magari in occasione di un viaggio, ecco che si può “dare in affitto” a qualcuno. Una specie di Airbnb dell’auto. Un modo per monetizzare e per condividere le spese legate alla propria auto. L’auto sarà collegata ad una piattaforma online, si fa la foto alla propria macchina, la si mette nell’app dedicata ed ecco che qualcuno la potrà usare intanto che noi siamo in viaggio e finché non torniamo. Se non è rivoluzione questa.