Taxi e car sharing con veicoli ad idrogeno a zero emissioni. Hyundai si rimbocca le maniche e si lancia nella modernizzazione della Corea attraverso delle iniziative insieme con alcuni dei governi regionali del suo Paese.
Si parte oggi, si estenderà presto
L'accordo per lo sviluppo della mobilità verde è stato siglato nel corso della settimana tra la Casa di Seul e due municipalità tra le più importanti della Corea, quelle di Ulsan e Gwangju. Il primo dei programmi a vedere la luce è quello con il comune di Ulsan. Il 10 novembre di quest'anno 10 Tucson ad idrogeno inizieranno a prestare servizio come taxi. Presto ne seguiranno altri cinque. A Gwangju il servizio inizierà con il 2017 e per realizzarlo saranno utilizzate, in una prima fase, 5 Tucson. L'espansione del servizio non si conclude qui: quando, entro la prima metà del 2018, vedrà la luce la nuova generazione di auto ad idrogeno, Hyundai si propone di raggiungere altre cinque città della Corea con un parco di venti auto di nuovissima generazione.
Anche il car sharing è verde
All'iniziativa dedicata ai taxi si affianca quella sul car sharing che partirà da Gwangju a novembre di quest'anno: 15 auto ad idrogeno ed altrettante solo elettriche faranno da apripista con l'obiettivo di arrivare a 160 veicoli a disposizione entro il 2018 e a 300 entro il 2020. Per quell'epoca Hyundai si propone di coprire l'intera regione di South Jeolia.
Corea ma non solo
I taxi ad idrogeno non sono una novità assoluta. Le Toyota Mirai ad idrogeno sono già in servizio a Londra, grazie ad una compagnia privata che si chiama "Green Tomato Taxi" e sono stati avvistati anche per le strade di Tokyo. Questi mezzi hanno tutti la caratteristica di una lunga autonomia - anche 400 chilometri - e di una grande velocità di rifornimento, calcolabile in pochi minuti. Difficoltà, invece, nascono dal ridotto numero di distributori presenti nel mondo. A Londra, ad esempio, ne esistono a tutt'oggi soltanto due, una a Hendon, nel nord ovest della città e uno vicino o all'aeroporto di Heathrow.