Per la Rc auto le acque sono ancora agitate. Le nuove norme per aumentare la concorrenza nel settore sono di fatto bloccate al Senato da quasi un anno e non si prevede un rapido licenziamento del relativo Ddl. In ogni caso il testo - una volta approvato - dovrà comunque ritornare nuovamente alla Camera per l'ok definitivo. E così i nodi da sciogliere per rendere più competitivi i prezzi delle polizze si allungano.
Tempi lunghi, rischio truffa
Uno dei motivi che producono un rincaro dei costi e favoriscono le truffe alle compagnie assicurative sono i tempi utili per la denuncia del sinistro: la legge italiana prevede la possibilità di chiedere un risarcimento fino a 2 anni di distanza dall'evento. Troppo per le assicurazioni che spingono a ridurre il periodo a un massimo di tre mesi. Richiesta finora completamente snobbata in ogni sede istituzionale, lamentano all'Ania, l'associazione italiana di categoria delle compagnie assicuratrici.
"Per eliminare le disparità delle tariffe che opprimono per lo più gli assicurati del sud Italia, bisogna assolutamente mettere mano ai tempi concessi per la richiesta di risarcimento: durante i 24 mesi consentiti oggi, i disonesti non solo riescono comodamente a falsare la dinamica dell'incidente a proprio vantaggio, ma anche a cambiare compagnia, facendo perdere le tracce della loro reale classe di merito nell'attestato di rischio", ha spiegato Alessandro Santoliquido, presidente della commissione Auto di Ania e direttore generale di Sara.
La conferma dai numeri
"Non a caso nelle aree del paese dove i premi sono più cari ed è più alto il numero di truffe, le denunce tardano ad arrivare. A Napoli per esempio, la città più a rischio in assoluto, il 30% degli assicurati inoltra la richiesta di rimborso dopo 90 giorni e il 10% di loro aspetta addirittura più di un anno. La media nazionale è di 3 mesi per il 95% degli automobilisti. Sono numeri che parlano da soli", ha concluso Santoliquido.