La mobilità dolce approda in Parlamento, dove la proposta di legge è attesa il 26 settembre alla Camera, per un primo passaggio in Aula. Il testo, di cui è firmatario Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera, punta allo sviluppo di una rete di infrastrutture dedicata a chi si muove a piedi o in bicicletta, sfruttando le strade ferrate dismesse, le ciclovie nazionali, gli itinerari viari di particolare valore storico e paesaggistico.
A piedi o in bici su percorsi alternativi
L'obiettivo del testo è favorire la mobilità e il turismo sostenibile, garantendo alti standard di sicurezza negli itinerari dei pedoni e ciclisti attraverso infrastrutture adeguate: "Con questo provvedimento", spiega Realacci in una nota, "vogliamo dare impulso a un sistema di percorsi intermodali e sostenibili, sui quali pedalare o passeggiare recuperando a tal fine il patrimonio dei nostri binari dimenticati, le piste ciclabili del paese e le vie storiche. Un'occasione straordinaria per esaltare la bellezza dei nostri paesaggi e scommettere su un nuovo turismo". Il capitolo di spesa legato al varo del provvedimento per la "Rete nazionale di Mobilità dolce" è stimato in 20 milioni di euro l'anno per il triennio 2016-2018.